Di Luciano Garofoli
Il 19 agosto, mentre stava praticando una discesa speleologica insieme alla sua famiglia, nella dolina di Orgnac, nelle gole dell’Ardèche, Emmanuel Ratier moriva colpito da una crisi cardiaca. Aveva solo 57 anni.
Personaggio molto complesso, ma sicuramente di grande peso sia dal punto di vista culturale che da quello giornalistico e politico.
Nasce il 29 settembre 1957 ad Avignone, suo padre Jaques è un architetto, mentre sua madre Josette Aimé è ingegnere chimico. Durante il suo ciclo di studi presso l’Università di Rouen diventa dirigente del Front de la Jeunesse della Normandia organizzazione giovanile di Fair Front; nel 1974 aderisce al nuovo raggruppamento politico Parti des forces nouvelles. Da allora la sua militanza nelle file della destra radicale francese sarà costante fino al giorno della sua morte. Ottenuta una “licence”[1] presso l’Università di Rouen frequenta il Centro di formazione per il giornalismo di Parigi da cui esce dopo aver conseguito il titolo nel 1979, questo ciclo di studi sarà poi integrato tra il 1980 ed il1982 da un ulteriore diploma conseguito nell’Istituto di studi politici di Parigi.
L’attività giornalistica
A questo punto inizia la sua attività giornalistica scrivendo per diversi giornali: scrive qualche articolo per Le Figaro Magazine, ma nel 1983 entra a Valeurs actuelles, per poi passare a Magazine hebdo.
Mentre svolge questa attività riesce, cosa davvero curiosa, ad infiltrarsi nella Anti Defamation League la potentissima organizzazione braccio armato della B’naï B’rith contro l’antisemitismo ed il razzismo. Certo non è molto facile dissimularsi in un’organizzazione di questo genere che, tra l’altro, è dotata di un organizzatissimo servizio informazioni su tutto e tutti. Individuato e segnalato viene licenziato: ma durante la sua permanenza nell’organizzazione di difesa ebraica, riesce a reperire tutta una serie di bollettini d’informazione riservati soltanto a chi aderisce al B’naï B’rith. La cosa gli permetterà di poter scrivere uno dei suoi libri più interessanti e conosciuti Mystères et Secrets du B’naï B’brith. Entra a Minute nel 1984 dove ricopre la carica di redattore capo incaricato delle grandi inchieste, collaborerà, in seguito anche a Spectacle du Monde, a National Hebdo e Crapuillot.
In seguito passerà alla direzione di Magazine Hebdo dove scriverà anche sotto lo pseudonimo di Gabriel Lindon.
In breve, per metodologia di lavoro, per un innato senso di curiosità e di ricerca, diventa l’erede naturale di Henry Coston, che essendo ben introdotto negli ambienti diplomatici aveva un tipo di accesso a tutta una serie di notizie altamente riservate e di grandissimo interesse generale.
Alla morte improvvisa di Yann Moncomble, avvenuta nel 1990, Ratier eredita la casa editrice da lui fondata Faits et Documents, a cui nel 1996 farà seguire un bimensile dal titolo Faits et Documents sottotitolato Lettre d’information confidentielles d’Emmanuel Ratier. Questo bollettino, pubblicato anche su Internet riscuote la stima anche di molti avversari come della vice direttrice di L’Express Ghislaine Ottenheimer che lo accredita come preziosa fonte d’informazione sulla vita ed i segreti delle piccole obbedienze, ma anche sul mondo delle numerose organizzazioni ebraiche. Dominique Albertini, che scrive su Liberation, considera che la medesima: “abbia un livello d’informazione molto elevato”. Inutile ricordare che Liberation è da sempre l’organo ufficiale e di riferimento della estrema sinistra francese di proprietà dei Rothschild. C’est la vie !
Anche Jean Yves Camus, politologo e grande specialista dell’estrema destra gli riconosce di essere : “Senza dubbio un importante antisionista, ma il suo tipo di ragionamento è assolutamente sprovvisto di quella carica di odio che invece è molto presente ed evidente in altri autori. Egli è persuaso che l’essenziale della politica consiste in giochi d’influenza manovrati da varie lobby, ma senza che ci sia una figura di spicco che manovri il tutto. Quanto alla sua metodologia è un uomo molto prudente dotato di una reale capacità professionale giornalistica, a dispetto di qualche errore che però risulta del tutto marginale ed insignificante.”
Questo complimento fattogli da un avversario dimostra a quale fatta d’uomo ci troviamo di fronte e che si può sì essere avversari, ma che l’intelligenza e la buona fede sono cose che non necessariamente debbano essere oscurate o storpiate dalla lente dell’ideologia.
L’autore di libri e di saggi politici
Ratier, nel 1992, edita Encyclopédie politique française diretta figlia del Dictionnaire de la politique française d’Henry Coston, il quale dichiarò che il suo metodo di lavoro era molto vicino al suo e che poteva essere considerato il suo erede morale. Da parte sua Ratier ricambia dicendo che Coston è il suo maestro.
L’anno seguente, cioè nel 1993, è la volta dell’uscita di Mystères et secrets du B’naï B’rith opera dedicata alla più grande organizzazione massonica riservata esclusivamente ad un ambito ebraico. Tutto intorno a questa associazione “benefico filantropica” è avvolta dal più assoluto riserbo : riunioni, bollettini informativi interni, tenute di loggia sono assolutamente segrete.
In Francia dove, per legge esiste l’obbligo di consegna di qualsiasi tipo di stampato alla Biblioteca Nazionale Centrale di Parigi, nessun bollettino o altro tipo di stampato pubblicato da questa organizzazione viene consegnato all’istituto pubblico in spregio a qualsiasi obbligo di legge. Il tutto senza che nessuno si prenda la briga di sanzionare il mancato rispetto della legge sotto nessun tipo di forma, al contrario di quello che avviene per tutti gli altri comuni cittadini francesi. Il libro riscosse un notevole successo, esso è stato, tra l’altro, tradotto in Italia e pubblicato dal Centro librario Sodalitium di Verrua Savoia.
Nel testo si possono reperire interessanti informazioni storiche. Una di queste è quella dell’incontro, a margine delle riunioni della conferenza per il trattato di pace che pose fine alla guerra tra Russia e Giappone a Portsmouth nel New Hampshire, tra il conte De Witte ed una delegazione della B’naï B’rith , guidata dal suo storico presidente Adolf Kraus. Durante l’incontro il banchiere Jacob Schiff, che della delegazione faceva parte, disse al rappresentante dello Zar che :
“Se lo Zar non vuole dare al nostro popolo la libertà desiderata, allora una rivoluzione istaurerà una repubblica e suo tramite tali diritti saranno ottenuti”.
Si era nel 1905 davvero profetica affermazione !!
Oppure, altra chicca, l’appartenenza all’ordine di Sigmund Freud il padre della psicanalisi.
Nel 1995 è la volta di Les Guerriers d’Israël : enquête sur les milices sionistes, anche questo libro, molto documentato racconta delle varie fasi della nascita dei gruppi armati ebraici sia prima della seconda guerra mondiale, sia delle milizie “private” che intervengono in qualsiasi paese per difendere, con azioni di reazione o preventive, le varie comunità ebraiche.
Le Siècle: Au cœur du pouvoir, enquête sur le club le plus puissant de France vede la luce nel 1996. Il libro è dedicato alla conoscenza ad uno dei circoli più esclusivi e potenti che dominano la scena politica ed economica francese. Secondo Michel Eltchaninoff questo libro dimostra che :
“Sia che molti dei suoi aderenti sono ebrei, ma anche quelli, numerosi, che non lo sono lavorano comunque per loro, in loro compagnia, o conoscendoli.”
L’ultimo libro di Ratier esce nel 2014 : è una biografia, “non autorizzata” e politicamente molto scorretta, del Primo Ministro francese Manuel Valls : Le Vrai Visage de Manuel Valls. Esso resta, per parecchie settimane, in testa alla classifica dei libri più venduti su Amazon. Tra l’altro l’autore afferma che il Primo Ministro ha sì cambiato idea riguardo al conflitto israelo palestinese a causa di sua moglie Anne Gravoin di confessione ebraica, ma che non esistono prove dell’influenza esercitata da sua moglie nel cambiamento repentino riguardo alla geopolitica.
La sua attività in campo culturale è sempre molto attiva : alla fine del 2005 diventa proprietario di una delle ultime librerie di destra di Parigi : la Facta. Essa vende libri molto politicamente scorretti ed eretici come i testi di Evola, o quelli negazionisti di Faurisson, o i Protocolli dei Savi Anziani di Sion. Proprio per questo, a breve distanza di tempo, la libreria subisce attacchi vandalici il 9 dicembre 2013 ed il 9 febbraio 2014. Come se non bastasse anche il suo appartamento viene scassinato e depredato.
Sono forse questi i prodromi di quella guerra civile paventata da Valls riguardo alla eventuale vittoria del Front National alle elezioni regionali, o in subordine anche a quelle per l’Eliseo ? In certi ambienti chi parla sa e ben conosce.
E’ doveroso ricordare anche il suo impegno, costante per la diffusione della cultura e della verità. Nel 2006 inizia la collaborazione con Radio Courtoise per animare la prima parte di Libre Journal trasmissione di Claude Giraud. Nell’autunno del 2007 viene creato il Boulletin de réinformation che lo costringe, il venerdì, ad alzarsi alle cinque di mattino, ma la sfida lo esalta moltissimo tanto da coinvolgere due delle sue tre figlie che tengono la trasmissione il martedì ed il venerdì.
Tra i suoi hobby quelli della soffiatura del vetro e dell’apicultura. Grande anche la sua passione ed ammirazione per l’opera di Louis Ferdinand Céline tanto da progettare di recarsi, sulle tracce dello scrittore, in Danimarca e raccontare alla radio questa esperienza.
Progetto purtroppo che non ha potuto vedere la luce a causa della sua morte prematura.
Il 19 agosto di quest’anno, la vita d Ratier si ferma improvvisamnete, mentre insieme a sua moglie Véronique e dalla e sue tre figlie Camille, Marguerite e Sophie sta compiendo una discesa nella dolina di Orgnac, nelle Gole d’ Ardèche. Una morte tutto sommato abbastanza insolita ed avventurosa che chiude una vita di sfide e di battaglie.
Jean Yves Gallou dice di lui ricordandolo su Pólemia :
“La reinformazione è la verifica ed anche la critica del bombardamento continuo delle informazioni da parte dei media dominanti. E’ anche la ricerca di informazioni complemenatri occulte o soltanto poco evidenziate dalla grande stampa. Mi piace immaginarlo sopra Delfi, sulla vetta del Parnaso accolto da Clio, la musa della Storia e da Calliope quella della Poesia. ”
Questo per un simpatizzante neopagano forse è la migliore delle aspettative.
luciano garofoli
[1] In Francia la Licence è un diploma nazionale che conclude un grado universitario di primo grado superiore che chiude un ciclo di tre anni di studi dopo il baccalauréat. Essa permette il proseguimento di studi universitari per conseguire il master, oppure per aver diritto a svolgere una professione.