Chi avesse osato scriverlo fino a qualche giorno fa sarebbe stato bollato come un complottista criminale da perseguire penalmente. Ora lo dice Le Monde, il progetto è ormai argomento di conversazione mainstream:
Faut-il réduire la population mondiale pour sauver la planète?
Bisogna ridurre la popolazione mondiale per salvare il pianeta? Dal riscaldamento globale, inutile precisarlo. Da Le Monde apprendiamo che i questo piano di sfoltimento, al riparo da tabù mediatico, i signori lo hanno progettato da decenni: “Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA) ha affermato nel suo rapporto 2009 sullo stato della popolazione mondiale, presentato alla conferenza di Copenaghen il 18 novembre 2009, che il riscaldamento globale può essere contenuto solo con una massiccia riduzione della popolazione mondiale.
E che “un rapporto, prodotto quasi sincronicamente dalla London School of Economics (LSE) su richiesta dell’Optimum Population Trust (OPT) – una ONG britannica che si batte per ridurre la popolazione mondiale – ha stimato che il modo più economico per risolvere il problema del riscaldamento globale sarebbe quello di ridurre la popolazione mondiale di 500 milioni di persone entro il 2050. Tuttavia, poiché la maggior parte delle proiezioni prevede che la popolazione totale dovrebbe salire a oltre 9 miliardi entro allora, la proposta di ridurre la popolazione mondiale a soli 6 miliardi comporta l’eliminazione di 3 miliardi di persone. In un comunicato stampa del 16 marzo 2009, l’OPT ha scritto sotto il titolo “La Terra si dirige verso una sovrappopolazione di 5 miliardi?” (“La Terra si sta dirigendo verso una sovrappopolazione di cinque miliardi?”), che “sulla base dei dati di impronta ecologica e capacità biologica disponibili da un decennio, l’OPT stima in cinque miliardi la popolazione che il mondo può ora sostenere”.
Sterminio in India e Cina? “il tasso di natalità – chiede giudiziosamente Le Monde – dovrebbe essere ridotto nei paesi in cui la natalità è più alta, ovvero i paesi in via di sviluppo? Non necessariamente perché tutto dipende dall’impronta ecologica degli Stati, cioè dalla moltiplicazione tra il numero di abitanti di un territorio e il loro impatto sull’ambiente. Come ha evidenziato uno studio dell’Università dell’Oregon, ogni bambino nato negli Stati Uniti è responsabile dell’emissione di 1644 tonnellate di CO2, vale a dire 5 volte più di un bambino che viene al mondo in Cina e 91 volte di più di un bambino nato in Bangladesh. Fattore aggravante per gli americani, la loro aspettativa di vita è relativamente alta (78 anni contro i 72,9 anni della Cina ei 62,8 anni del Bangladesh).
Poi il grande giornale dà voce ad un “maltusiano moderato”, come il deputati dei Verdi di Parigi Yves Cochet, “che vuole ridurre gli assegni familiari oltre il secondo figlio. “Preferisco una neutralità del governo rispetto alla natalità. Gli assegni familiari sono solo un residuo di una politica delle nascite ereditata dalla sconfitta del 1870 (contro la Prussia di Bismarck, ndr.) e dalla necessità di avere carne da cannone per la Terza Repubblica per vendicarsi della Germania». E aggiunge: “Il tema demografico è quasi tabù nell’Europa continentale perché è legato a questa religione della crescita: crescita familiare = crescita economica = felicità. Il che era vero, ora è falso”.
Insomma confermando ciò che dice da anni Marco Della Luna: ai padroni i popoli non servono più né forti e sani per le guerre di massa, né istruiti e colti e addestrati al lavoro qualificato per la crescita economica. Ora capite a cosa servono Speranza e Draghi su quelle poltrome, a cosa il mega-contratto Von der Leyen con Pfizer, a cosa tutte le strane morti da nessuna correlazione che punteggiano i nostri mesi, e tutti i poteri che incitano alla puntura? E voi ancora aspettate i favolosi miliardi del Recovery Fund che faranno riprendere l’economia italiana, il turismo, l’export e le discoteche?
Sorpresa, l’Ue rimanda le decisioni per trovare i soldi del Recovery plan – Startmag https://t.co/IMP4Uqsw9d
— Italian Politics (@ItalianPolitics) July 26, 2021
Interessante la conclusione di Le Monde: apre una specie di sondaggio. “E tu cosa ne pensi? Sovrappopolazione: malthusianesimo, darwinismo o un vero problema ecologico?”. Insomma l’argomento è sdoganato. E’ mainstream. Se ne parla apertamente. L’eutanasia legale è dietro l’angolo.
(E noi? Noi recitiamo con fede il Salmo 91:
Il Signore, sicuro rifugio
(Pr 18:10; Gb 5:19-26; Sl 121) Sl 34; 62; De 33:12, 28
1 Chi abita al riparo dell’Altissimo
riposa all’ombra dell’Onnipotente.
2 Io dico al SIGNORE: «Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza,
il mio Dio, in cui confido!»
3 Certo egli ti libererà dal laccio del cacciatore
e dalla peste micidiale.
4 Egli ti coprirà con le sue penne
e sotto le sue ali troverai rifugio.
La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza.
5 Tu non temerai gli spaventi della notte,
né la freccia che vola di giorno,
6 né la peste che vaga nelle tenebre,
né lo sterminio che imperversa in pieno mezzogiorno.
7 Mille ne cadranno al tuo fianco
e diecimila alla tua destra;
ma tu non ne sarai colpito.
8 Basta che tu guardi,
e con i tuoi occhi vedrai il castigo degli empi.
9 Poiché tu hai detto: «O SIGNORE,
tu sei il mio rifugio»,
e hai fatto dell’Altissimo il tuo riparo,
10 nessun male potrà colpirti,
né piaga alcuna s’accosterà alla tua tenda.
11 Poiché egli comanderà ai suoi angeli
di proteggerti in tutte le tue vie.
12 Essi ti porteranno sulla palma della mano,
perché il tuo piede non inciampi in nessuna pietra.
13 Tu camminerai sul leone e sulla vipera,
schiaccerai il leoncello e il serpente.
14 Poich’egli ha posto in me il suo affetto, io lo salverò;
lo proteggerò, perché conosce il mio nome.
15 Egli m’invocherà, e io gli risponderò;
sarò con lui nei momenti difficili;
lo libererò, e lo glorificherò.
16 Lo sazierò di lunga vita
e gli farò vedere la mia salvezza.