Una interessante intervista al Vice Presidente della Corte Costituzionale che svela il retroscena del referendum di riforma costituzionale proposto da Matteo Renzi: si tratta di un favore fatto alla grande finanza transnazionale. Si noti che nell’intervista ad un certo punto Maddalena afferma che il neoliberismo è abbandono del cristianesimo. Assolutamente sottoscrivibile.
INTERVISTA DI ABRUZZOWEB ALL’EX VICE PRESIDENTE DELLA CONSULTA
”JP MORGAN DIETRO IL PD, SE VINCERA’ IL SI’ AL REFERENDUM SARA’ LA FINE””RIFORMA COSTITUZIONALE PERICOLOSISSIMA”
MADDALENA, ”VOGLIONO ELIMINARE I POPOLI”di Roberto Santilli
L’AQUILA – “Se passerà la pericolosissima riforma della Costituzione, si spalancheranno completamente le porte alle multinazionali, alle banche e alla finanza speculativa. Un passo decisivo verso la miseria di tutti noi, non ci saranno più freni per chi vuole imporci definitivamente il modello, folle e criminale, neoliberista”.
È particolarmente arrabbiato Paolo Maddalena, classe 1936, vice presidente emerito della Corte Costituzionale, “per ciò che sta accadendo al nostro Paese, ormai preda di governi che con la democrazia non hanno nulla a che vedere”, in vista del referendum di ottobre per cui gli italiani saranno chiamati a votare per approvare o respingere la riforma Renzi-Boschi della Costituzione.
Una riforma che, è sicuro Maddalena, “farà in modo che il Senato non conterà più niente e permetterà a un governo, grazie alla legge elettorale anche in caso di ballottaggio, di fare ciò che vuole con il 25 per cento. A quel punto, ci sarà spazio solo per un governo autoritario che renderà conto non al popolo, ma a giganti come JP Morgan”.
Ed è proprio il colosso bancario che avrebbe messo a punto la riforma per il Partito democratico di Matteo Renzi, con l’obiettivo di sbarazzarsi delle Costituzioni nate dopo la caduta del nazifascismo.
“È il popolo che si vuole togliere di mezzo – taglia corto Maddalena – in una versione moderna degli ebrei sotto Babilonia. Avrei fatto volentieri a meno di schierarmi, avrei continuato ad occuparmi degli studi di Diritto romano, ma non è più possibile tacere di fronte a un fatto di una gravità storica”.
“Ed è il caso che il popolo si svegli – ammonisce il giurista – l’indifferenza è il pericolo maggiore in questi casi. Il fatto che le popolazioni siano abituate a guardare al potere come qualcosa di dannoso sempre e comunque, non giustifica l’immobilismo di fronte ad una poderosa accelerazione dei processi antidemocratici.
Siamo in un guano di disoccupazione, di disperazione sociale che peggiora ogni giorno di più, possibile che non basti questo per reagire?”.
“La dottrina neoliberista è una follia – prosegue Maddalena – e i suoi esecutori ‘sul campo’ sono molto pericolosi. Questa è la strada verso lo schianto, l’abbandono del cristianesimo, saremo tutti schiavi, tutti vittime delle privatizzazioni, con il bene comune svenduto a quattro soldi senza risolvere niente. Ci ritroveremo senza territorio pubblico, come sta avvenendo in Grecia”.
L’ex vice presidente della Corte Costituzionale ne ha anche per l’ex premier, Mario Monti, “perché è ‘grazie’ a lui che siamo obbligati al pareggio di bilancio, inserito in Costituzione, che di fatto elimina la politica economica dello Stato e degli altri enti pubblici. E quando saremo senza pubblico, sarà la fine. Moriranno gli Stati, stanno morendo gli Stati sotto i colpi feroci della globalizzazione, che viene propagandata per ciò che non è, cioè l’unità del mondo”.
Eppure sono molti i tecnici, gli esperti, anche tra i suoi colleghi, che si schierano apertamente a favore della riforma che Maddalena contesta.
“Sono ciechi, si bendano gli occhi e non vanno oltre la questione giuridica – il giudizio a tal proposito – evitando i capitoli economici e finanziari. La domanda, in questi casi, è semplicissima eppure fondamentale: cui prodest? A chi giova questa riforma? Non al popolo, ma ai nostri nemici che sono multinazionali, grandi banche e finanza speculativa”.
Lo sguardo, poi, dall’Europa “della brava casalinga sveva, Angela Merkel”, in tono sarcastico, va agli Usa e poi di nuovo all’Europa.
“Anche i cittadini statunitensi sono vittime di questi ‘schemi’, basti pensare al presidente, Barack Obama, che rappresenta le lobby ed è venuto da questa parte di mondo per propagandare l’osceno trattato sul commercio Ttip, che si sostituisce alle Costituzioni e manda in rovina la salute delle persone e l’ambiente, con gli Stati che verranno trascinati in tribunali parziali per essere puniti severamente qualora dovessero ribellarsi“.
“Io vorrei che si tornasse all’economia di Keynes, per eliminare quella dei folli della Scuola Austriaca e di Milton Friedman che ormai sono ovunque. Vorrei che si mettesse in piedi un’Europa vera, non il delirio che ormai viviamo da troppo tempo“.
“Il quadro – conclude Maddalena – è drammatico, ma si può reagire, lo spirito critico cresce, ci sono fior di economisti, di giuristi, che ogni giorno lavorano per il bene. Eliminiamo, insieme, il neoliberismo dalle nostre vite.
I danni che produce sono sotto gli occhi di tutti. Del resto, anche una ricostruzione post-sisma come quella dell’Aquila rispecchia questa folle dottrina, cioè pochi che hanno tutto e comandano a bacchetta i tanti. Siamo di fronte a un momento cruciale. Non sbagliamo”.
17 giugno 2016