Santità, inutile le dica che lei ha suscitato grandi speranze in noi malvagi e impenitenti annunciando la sua nuova rivelazione per bocca del suo evangelista, Eugenio Scalfari: l’inferno non esiste, le anime dai cattivi vengono semplicemente annichilite.
E’ una bellissima scoperta, che non solo rende inutile il sacrifico di Gesù e la fede cristiana, ma ogni possibile religione. E dà molta nuova forza e potere ai malvagi, quei pochi che ancora fossero trattenuti dal timore di una punizione per i loro omicidi, infanticidi, genocidi (ne abbiamo molti in corso), guerra scatenate contro i deboli basate su presti di menzogna – Insomma grazie. Immagino la consolazione che deve aver provato il suo evangelista, Scalfari, che a 90 anni e prossimo al trapasso, con un bel carico di porcate nell’anima, avendo da lei la conferma che lui finirà nel nulla e non pagherà niente.
Gli uffici vaticani hanno diramato una smentita che non smentisce niente.
Essa conferma che “la conversazione tra papa Bergoglio e il fondatore” del quotidiano c’è stata; nulla importa che si trattasse di “un incontro privato in occasione della Pasqua”, e che il pontefice, secondo il comunicato, non intendeva “rilasciargli alcuna intervista” e “quanto riferito dall’autore nell’articolo odierno – dunque – è frutto della sua ricostruzione, in cui non vengono citate le parole testuali pronunciate dal Papa. E nessun virgolettato dell’articolo deve essere considerato quindi come una fedele trascrizione delle parole del Santo Padre”.
Non saranno parole “testuali” quelle che l’evangelista Scalfari – ma il senso globale non viene smentito: del resto, come disse il capo dei gesuiti padre Sosa amico suo, anche gli evangelisti di duemila anni fa non hanno riportato le vere parole di Cristo, “mica avevano il registratore”. Al massimo siccome oggi registratori ci sono, lei Santità potrebbe, se vuole nella sua divina autorità, ordinare al suo Evangelista Eugenio – che a quanto pare così spesso equivoca le sue testuali parole, ed è naturale in un novantenne che si affida alla sua decrepita memoria – di portarsi un registratore quando lei lo riceve perché raccolga le sue eccezionali Rivelazioni.
Se non lo fa, vuol dire che lei, come Cristo, affida la sua parola al suo privilegiato interlocutore perché non ne riporti le “testuali”, ma il senso complessivo. Onde noi, a cui viene riferito il senso, possiamo “contestualizzarlo” ed esercitare il nostro “discernimento”, secondo le sue esortazioni autorevolissime.
La sua identificazione e competizione con il Cristo storico diventa così ogni giorno più evidente. Non solo lei rinnova il messaggio, abolendo l’inferno mostrandosi così più buono di Gesù e di Dio Padre – in vittoriosa concorrenza con la Trinità quanto a misericordia.
“In principio c’è l’Energia”: grandiosa cosmologia
No, non solo: lei ha tratteggiato davanti al suo Evangelista Eugenio una grandiosa cosmologia, una spiegazione completa della Creazione, appianandone una volta per tutte i misteri. Riporto le sue parole:
“Francesco ascolta questa mia domanda e poi mi risponde in modo completamente diverso da quello che di solito viene raccontato. «La creazione – mi dice – non si compie in questo modo descritto. Il Creatore, cioè il Dio nell’alto dei cieli, ha creato l’universo intero e soprattutto l’energia che è lo strumento con il quale il nostro Signore ha creato la terra, le montagne, il mare, le stelle, le galassie e le nature viventi e perfino le particelle e gli atomi e le diverse specie che la natura divina ha messo in vita. Ciascuna specie dura migliaia o forse miliardi di anni, ma poi scompare. L’energia ha fatto esplodere l’universo che di tanto in tanto si modifica. Nuove specie sostituiscono quelle che sono scomparse ed è il Dio creatore che regola questa alternanza».
Santità, restiamo soggiogati da questa sapienza sugli inizi: non il “Verbo”, ma l’Energia ha creato il mondo. Che grande e consolante rivelazione! Non la Ragione, bensì la cieca Forza ha creato l’universo intero, montagne galassie e particelle, specie viventi – che durano “miliardi di anni” e poi “sono sostituite da nuove specie”.
Quale grandiosa visione, Santità! Si intuisce che lei era presente alla creazione stessa; che anche lei potrebbe dire “Prima che Abramo fosse, IO SONO”. E solo la sua proverbiale modestia la raffrena da dichiararsi per quello che è: la Quarta Persona della Trinità. Quella che “parla con autorità”, che ha il diritto di migliorare l’aldilà abolendo l’inferno, proprio perché ha visto che negli inizi, nella creazione, c’era solo Energia e nessun Logos. E non perché ha ricevuto una rivelazione, ha sentito delle voci, no: perché Lei ne ha l’autorità, da pari a pari. Glielo chiediamo,implorandola in ginocchio, noi malvagi che lei ha liberato: si dichiari, Maestà divina! Bando all’umiltà. Non ci tenga nell’incertezza affidando il suo “contesto” a Scalfari. Ci scriva un’enciclica: “Damnatio Non Est”. Che dico? Il Titolo dev’essere “Deus Bergoglio Sum”. Si riveli, Santità Suprema!