Da Huffington Post un importante articolo scientifico :
“…Nonostante la nostra società sia ora popolata da individui appartenenti a diverse culture, la nostra mente riflette ancora le tracce di un’eredità evoluzionistica dove gli esseri umani vivevano in piccoli gruppi composti da individui con caratteristiche genetiche e sociali simili tra loro, portandoci tuttora a preferire le persone che sono socialmente e culturalmente “simili a noi” rispetto a quelle che “differiscono da noi”.
….la ricerca scientifica ha mostrato che la nostra mente contiene stereotipi e pregiudizi che sono legati alle diverse caratteristiche sociali degli individui, quali ad esempio l’etnia, il colore della pelle, il peso, il genere, l’età, l’orientamento sessuale, politico o religioso, la disabilità e la malattia fisica o mentale.
Per far fronte a questo problema, i ricercatori negli ultimi 20 anni hanno cercato di creare degli interventi che siano in grado di modificare tali stereotipi e pregiudizi
L’idea che sto portando avanti con la mia ricerca presso l’Istituto Italiano di Tecnologia è che questi stereotipi siano così instillati nella nostra mente che l’unico modo per cambiarli sia modificare i meccanismi biologici del cervello responsabili della generazione e controllo di tali stereotipi.
In particolare, i miei studi sono volti all’utilizzo di una procedura, chiamata stimolazione cerebrale non invasiva: tecnica appartenente al campo scientifico delle neuroscienze.
Le tecniche di stimolazione cerebrale non invasiva sono delle procedure considerate sicure che permettono, inducendo delle piccole correnti elettriche o magnetiche, di modulare i meccanismi attraverso i quali il cervello regola il nostro comportamento.
Studi che hanno iniziato a utilizzare queste tecniche nel campo degli stereotipi hanno permesso di definire una rete di regioni cerebrali causalmente coinvolte in questi processi e di dimostrare che aumentando o diminuendo l’attività di alcune di queste aree è possibile ridurre la forza degli stereotipi inconsci, come quello di genere in ambito scientifico e del pregiudizio che porta ad associare atti di terrorismo all’essere di origine araba rispetto al non esserlo.
(A cura di Maddalena Marini, ricercatrice IIT)
La stimolazione cerebrale non invasiva contro pregiudizi e stereotipi sociali
https://www.huffingtonpost.it/entry/la-stimolazione-cerebrale-non-invasiva-contro-pregiudizi-e-stereotipi-sociali_it_5d53c03fe4b0c63bcbef8e8d
La ricercatrice Maddalena potrebbe trarre utili idee per il suo lavoro scientifico anche dalle “terapie” utilizzate nel film ricavato dal romanzo “1984” di Orwell: