I cattolici italiani si sono ritrovati a scegliere tra chi, in buona o mala fede, sinceramente o strumentalmente, esibiva il rosario; dall’altra, si sono ritrovati a scegliere chi introduceva la statua dell’eresiarca Martin Lutero in Vaticano, mentre le Poste Vaticane distribuivano un francobollo celebrativo per i Cinquecento anni della “riforma” protestante.
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Ringraziamo gli amici di Vatican Insisider che oggi ci hanno regalata una nota di comicità con l’intervista all’Arcivescovo lussemburghese S.E. Mons. Jean-Claude Hollerich, presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali della Comunità Europea [vedere QUI].
.Il Presule è munifico in citazioni, a partire dalla Enciclica Laudato si’ per seguire con le risposte alla domanda di rito sulla accoglienza dei migranti, che pare andare per la maggiore tra i banchieri del suo Paese. Anzi sembra che le banche regalino una copia di questa Enciclica a tutti i sottoscrittori di fondi d’investimento lussemburghesi, raccomandandogli, all’uscita dagli istituti di credito, di non dimenticarsi di elargire qualche cosa ai barboni, ai rom ed ai migranti che stazionano numerosi all’esterno, perché, com’è noto, il Granducato di Lussemburgo n’è pieno, tanto lunghi sono i suoi ponti, profonda la sua accoglienza e completamente distrutti tutti i suoi muri divisori.
In un brano dell’intervista l’Arcivescovo ci illumina:
.«Penso che in Italia, come pure in tanti Paesi, i cattolici siano stati presi poco sul serio. La loro opinione non ha contato, per questo se qualcuno mostra — ad esempio — un rosario o qualcosa di simile, la gente dice: “Ah, finalmente c’è qualche politico che guarda a noi”. Io potrei anche esibire una bandiera comunista, ma non vuol dire che io sia comunista. Tutto questo serva comunque agli altri partiti che si dicono democratici: bisogna considerare il voto cattolico e ascoltare che cosa pensano e chiedono i cittadini cattolici di un Paese».
Forse all’Arcivescovo sfugge un particolare, chissà se piccolo, certo di non poco conto: i cattolici italiani si sono ritrovati a scegliere tra chi, in buona o mala fede, sinceramente o strumentalmente, esibiva il rosario; dall’altra, si sono ritrovati a scegliere chi introduceva la statua dell’eresiarca Martin Lutero in Vaticano, mentre le Poste Vaticane distribuivano un francobollo celebrativo per i Cinquecento anni della “riforma” protestante. Giungendo per questo feriti presso i pronto soccorso della nostra Chiesa ospedale da campo a domandare: «Il Protestantesimo, non è più un doloroso e drammatico scisma, ma una vera riforma? E Lutero, non è più un eretico, ma un riformatore celebrato con statue e francobolli commemorativi in Vaticano?».
Ecco perché i cattolici italiani hanno scelto a maggioranza chi esibiva — vuoi strumentale o vuoi sincero — il rosario: perché, dall’altra parte, li hanno feriti non poco esibendogli Lutero, assieme a molto altro ancora, in questa Chiesa che parla di un popolo ideologico onirico e che non conosce più il reale Popolo di Dio.
Laudato si’!
.Dall’Isola di Patmos, 27 maggio 2019