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“L’ivermectina si è dimostrata più efficace della chemioterapia”

Secondo l’oncologo canadese di fama mondiale, il dott. William Makis, che ha citato un importante studio internazionale sul cancro per sostenere la sua tesi, l’ivermectina ha dimostrato di essere più efficace della chemioterapia, senza nessuno degli effetti collaterali debilitanti.

Il dott. Makis afferma che i risultati dello studio richiedono un profondo cambiamento nel trattamento del cancro al seno avanzato, poiché le prove dimostrano che l’ivermectina potrebbe superare significativamente la chemioterapia tradizionale.

Secondo il dott. Makis, il farmaco antiparassitario Ivermectina ha mostrato risultati sbalorditivi, superando il farmaco chemioterapico ampiamente utilizzato Paclitaxel e distruggendo le cellule staminali del cancro, quelle responsabili delle metastasi e della recidiva.

Il dott. Makis basa il suo appello urgente su uno studio del 2017 condotto da ricercatori messicani, che avrebbe dovuto cambiare radicalmente il trattamento del cancro al seno. Pubblicato come “Ivermectina come inibitore delle cellule staminali del cancro”, lo studio rivela come l’ivermectina annienta le cellule staminali del cancro al seno, offrendo una nuova speranza per i pazienti che combattono gli stadi avanzati della malattia.

Le cellule staminali tumorali (CSC) sono una piccola ma potente sottopopolazione di cellule all’interno di un tumore. A differenza della maggior parte delle cellule tumorali, le CSC possiedono la capacità di auto-rinnovarsi indefinitamente e sono in gran parte responsabili della metastasi, ovvero della diffusione del cancro in altre parti del corpo, e della recidiva dopo il trattamento.

I trattamenti chemioterapici tradizionali, come il Paclitaxel, prendono di mira principalmente le cellule tumorali di massa, lasciando intatte le CSC e consentendo al cancro di ripresentarsi o diffondersi.

Nel 2009, i ricercatori del MIT e di Harvard scoprirono che un altro farmaco antiparassitario, la salinomicina , poteva ridurre le cellule staminali del cancro al seno di oltre 100 volte rispetto alla chemioterapia.

Sulla base di questa scoperta, i ricercatori messicani hanno identificato l’ivermectina come la molecola più simile alla salinomicina, dopo aver esaminato 1.623 composti.

Lo studio ha scoperto che l’ivermectina non solo ha ucciso le cellule staminali del cancro al seno, ma lo ha fatto in modo molto più efficace della chemioterapia.

Secondo i ricercatori, “L’ivermectina inibisce preferenzialmente la vitalità delle popolazioni arricchite di cellule staminali cancerose rispetto alla popolazione cellulare totale. Il modello opposto è stato osservato con il trattamento con paclitaxel”.

Risultati principali:

  • L’ivermectina è più efficace della chemioterapia (paclitaxel): colpisce le cellule staminali tumorali resistenti ai trattamenti tradizionali.
  • L’ivermectina distrugge le cellule staminali cancerose: queste cellule staminali sono responsabili del fallimento del trattamento del cancro, delle metastasi e delle recidive, rendendo l’ivermectina un potente strumento per prevenire la diffusione o la recidiva del cancro.
  • L’ivermectina riduce l’espressione dei “geni staminali”: questi geni sono altamente espressi nelle cellule staminali tumorali e la loro riduzione indebolisce la capacità del cancro di rigenerarsi.

Lo studio evidenzia anche il record di sicurezza di lunga data dell’ivermectina, che è stata utilizzata per curare milioni di pazienti con malattie parassitarie come l’oncocercosi. Dato il suo profilo di sicurezza consolidato, l’ivermectina è un forte candidato per il riutilizzo nella terapia del cancro.

Quindi, perché non si usa l’Ivermectina? Come dice il Dott. Makis, “Penso che tutti sappiamo la risposta”.

Fonte (https://thepeoplesvoice.tv/top-oncologist-blows-whistle-ivermectin-proven-more-effective-than-chemotherapy/)

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William Makis
University of Alberta
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New Cancer Pathophysiology Dr Makis - Censored 2nd Part on Podcast

La risposta è che Big Pharma guadagna centinaia di miliardi da 70 anni  con una “cura” letale.

Furono gli Alleati a “inventare” la chemio

da  Wikipedia

Un raid aereo dei tedeschi a Bari, in Puglia,[2] espose più di mille persone al carico segreto della nave statunitense John Harvey, composto di bombe all’iprite (gas letale vietato dalle convenzioni)  Il Dr. Stewart Francis Alexander, un tenente colonnello esperto di armi chimiche, fu poi incaricato di indagare sulle conseguenze. Le autopsie delle vittime rivelarono che era occorsa una profonda soppressione del tessuto linfatico e del midollo osseo in seguito all’esposizione al gas. Nella sua relazione il Dr. Alexander ipotizzava che il gas mostarda potesse dunque essere messo a frutto nel contribuire a sopprimere la divisione di alcuni tipi di cellule cancerose.[3]

Adesso NewsGuard esigerà la censura del mio blog, temo