Ricevo e giro:
Paolo Mieli ieri sera sulla 7 a un certo punto interrompe tutti e dice: “la convinzione sul vc che tutti voi sbandierate pubblicamente è molto superiore a quella che esprimete in privato, ammettetelo. Anche voi avete parecchi dubbi. Diciamoci la verità, in privato, alle nostre cene tra amici emergono molti dubbi, non c’è tutta questa convinzione”. Panico in studio. La De Gregorio va in confusione e inizia a dire che lei per carità conosce moltissime persone intelligenti e acculturate che non si vogliono inoculare e che con queste persone bisogna dialogare. Mieli la corregge: si deve dire obbiettori, non no vax. Per qualche minuto all’osservatore attento si è mostrata la quinta del truman show.
B.R.
Si sono fatte ipotesi complottiste su questa uscita di Paolo Mieli: chissà quale strategia c’è dietro. Secondo me, un esponente così in alto nel grado dei padroni del discorso pubblico, ha ovviamente qualche grado di libertà che non spetta ai Parenzo e alla Conchita; e sta esprimendo paura. Paura privatissima per la propria vita e quella dei propri cari. La paura serpeggia nel loro ambiente mediatico obbligato – a scanso di licenziamento – a cantare le lodi dell’innocuità dei mRNA. Ormai persino Repubblica ammette che ci sono gli effetti avversi.
Avvenire: