Troppo complottista anche per me.
Poi appare su web…
Puntata di Voyager del 2012.
Come provocare un terremoto irradiando l’area interessata con onde ELF. Quindi, si. La tecnologia che consente di creare terremoti artificiali non è teorica, è estremamente reale, esiste e ci sono persone là fuori che ne dispongono come un’arma da diverso tempo.
L’ intervista al Generale Mini realizzata in tempi non sospetti (2008)
CAMBIAMENTI CLIMATICI, TSUNAMI E TERREMOTI POSSONO ESSERE CREATI ARTIFICIALMENTE
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Il programma Owning the Weather 2025, è partito nel 1999; oggi siamo nel 2008 quindi sono già passati 10 anni e questo obiettivo di possedere il tempo meteorologico entro il 2025 a fini militari, questo è il programma perchè è finanziato dall’aeronautica militare statunitense non è finanziato da McDonald che vuole vendere gli hamburger, quindi questo è un programma che sta andando avanti e se tanto mi dà tanto, se l’obiettivo finale è al 2025, nel 2008 noi abbiamo già qualche risultato lo dobbiamo avere altrimenti chi è che investe i soldi avrebbe già chiuso i rubinetti dei fondi. Qundi ci sono già adesso delle capacità pratiche che possono essere sfruttate.
È una di quelle evoluzioni della ricerca sulle onde a bassissima frequenza e altissima frequenza….Queste armi rappresentano ormai l’ ultima frontiera degli armamenti delle superpotenze ed in special modo degli Stati Uniti!
Allora torna alla mente quello che ricorda Cesare Sacchetti:
Nei giorni antecedenti il terremoto in Turchia, la tensione tra i Paesi occidentali e la Turchia era alle stelle. Ankara accusava questi Paesi di voler lanciare una “guerra psicologica” contro la Turchia attraverso la decisione di voler chiudere i consolati presa dall’Olanda, dalla Germania e dalla Gran Bretagna. La Turchia accusava esplicitamente questi Paesi di voler affondare l’economia turca. Alcuni giorni dopo questo scontro, è arrivato il terremoto che ha messo in ginocchio la Turchia.
Gli Stati Uniti hanno messo in guardia la Turchia dall’esportazione in Russia di sostanze chimiche, microchip e altri prodotti che possono essere utilizzati nello sforzo bellico di Mosca in Ucraina e il ministro degli Interni turco Suleyman Soylu ha attaccato l’ambasciatore americano nel suo Paese, dicendo: «Togliete le vostre sporche mani dalla Turchia. Sono molto chiaro. So benissimo come vorreste creare conflitti in Turchia. Togliete la vostra faccia sorridente dalla Turchia».
Il ministro dell’Interno turco Suleyman Soylu ha affermato che le chiusure dei consolati e gli avvisi di viaggio facevano parte di un complotto occidentale per danneggiare una ripresa nel settore del turismo turco, a seguito della pandemia di coronavirus”.
https://twitter.com/lredl3_/status/1621951764185452544
Alcuni giorni prima del terremoto in Turchia, il 24 gennaio per la precisione, è stata avvistata sui cieli della Turchia questa massa informe. Il giornalista americano Tucker Carlson si chiedeva cosa fosse. Io ho la stessa domanda: qualcuno ha idea di cosa sia quella “cosa”?
Uno studio russo che potete leggere in traduzione automatica cliccando sopra
Informazioni generali su alcuni nuovi tipi di armi di distruzione di massa
Mi limito a questo passo:
[…]
Breve descrizione dei possibili tipi di ADM per i quali sono attualmente note basi scientifiche e tecniche:
Armi geofisiche
Gli scienziati richiamano l’attenzione sul pericolo associato alla possibilità di creare un'”arma geofisica”, basata sull’impiego di mezzi che provocano disastri naturali (terremoti, temporali, ecc.) Lo strato di ozono dell’atmosfera, che protegge gli animali e la flora dalle radiazioni distruttive del Sole. Le armi geofisiche si basano sull’uso di mezzi per influenzare a fini militari i processi che avvengono nei proiettili solidi, liquidi e gassosi della Terra. Allo stesso tempo, di particolare interesse sono stati di equilibrio instabile, quando una “spinta” relativamente piccola può causare conseguenze catastrofiche e l’impatto sul nemico di enormi forze distruttive della natura (“effetto di innesco”).
Armi meteorologiche
In Alaska, a 320 km da Anchorage, c’è una foresta di antenne di 24 metri ai piedi delle montagne che attirano inconsapevolmente l’attenzione di ambientalisti e meteorologi. Il nome ufficiale del progetto “High Frequency Active Auroral Research Program” (HAARP) è il programma di ricerca aurorale attiva ad alta frequenza. Secondo le dichiarazioni ufficiali, questo progetto è destinato a esplorare modi per migliorare le comunicazioni radio. Allo stesso tempo, un certo numero di eminenti scienziati ritengono che ci sia un lavoro militare sotto la guida del Pentagono. In particolare, gli scienziati ritengono che le antenne direzionali “sparino” nella ionosfera fasci direzionali di onde radio ad alta frequenza, che riscaldano la ionosfera ad alta quota, fino alla formazione di plasma. Questo causa l’instabilità energetica della ionosfera, che modifica la rosa dei venti, creando cataclismi difficili da prevedere: tsunami, temporali, inondazioni, nevicate.
L’effetto più studiato di tali armi è la provocazione di piogge torrenziali in alcune zone. A questo scopo, in particolare, è stato utilizzato lo spargimento di ioduro d’argento o ioduro di piombo nelle nuvole di pioggia. Queste azioni possono ostacolare il movimento delle truppe, soprattutto mezzi pesanti e armi, creare inondazioni e inondare vaste aree. L’equipaggiamento meteorologico può anche essere usato per disperdere le nuvole nell’area del bombardamento previsto per garantire il targeting, soprattutto a punti target. Una nube di diverse migliaia di chilometri cubi, che trasporta circa un milione di kilowattora di energia, può essere così instabile che circa 1 chilogrammo di ioduro d’argento è sufficiente per cambiarla drasticamente. Diversi aerei che utilizzano centinaia di chilogrammi di questa sostanza possono disperdere la nube su un’area di diverse migliaia di chilometri quadrati, causando forti precipitazioni. A tal fine, durante la guerra del Vietnam, gli Stati Uniti utilizzarono lo ioduro d’argento disperso nelle nuvole di pioggia per creare inondazioni, inondare vaste aree e rompere le dighe protettive.