di Alberto Bagnai, suo Goofynomics. Spiega “Lebbasi” – Titolo originale:
Stampare moneta (in sette WhatsApp più uno)
1) la moneta oggi è totalmente fiduciaria: un foglietto di carta con cui puoi acquistare beni perché lo Stato dice che puoi farlo (corso legale). Non è più una risorsa scarsa (oro) e non è nemmeno più agganciata a una risorsa scarsa tramite un obbligo di conversione (in Italia non lo era nemmeno nel 1800: vedi alla voce “corso forzoso” che ricorderete dai libri di storia). Quindi: se l’Italia dovrà stampare buoni pasto, che cosa vieta alla Bce di stampare euro come appunto vuole fare la Fed americana?
2) ma allora lo Stato potrebbe dare un milione a testa? No! Perché? Perché se tutti andassimo a spenderlo non troveremmo abbastanza beni sul mercato e i prezzi si alzerebbero per la legge della domanda e dell’offerta che ogni casalinga conosce (quando acquista il pesce sabato alle 14 anziché venerdì alle 12). Quindi uno Stato responsabile “stampa” responsabilmente.
3) siamo in recessione da anni, con disoccupazione a due cifre. Finché ci sono risorse inutilizzate il problema dell’inflazione non c’è: i beni necessari per soddisfare la domanda possono essere prodotti assumendo persone. Prova: Draghi ha “stampato” quasi 3000 miliardi di euro e i prezzi non sono ripartiti (qui c’è un’obiezione confutabile, vado avanti poi ci torno se interessa).
4) QUINDI (attenzione: è un grande quindi): se noi distruggiamo capacità produttiva, cioè facciamo chiudere le fabbriche dove la gente potrebbe lavorare, allora in prospettiva creiamo un rischio di inflazione, perché quando alla fine lo Stato interverrà con il solito QE (stampando moneta troppo tardi) non ci saranno i luoghi della produzione.
5) è teoria? No, è storia. Infatti gli episodi di iperinflazione in occidente sono tutti legati a eventi bellici, in cui per definizione:
a) lo Stato si finanzia emettendo moneta perché non puoi tassare le persone che mandi a morire al fronte;
b) l’offerta (aka produzione) di beni è per definizione ristretta perché il nemico ti bombarda le fabbriche.
Credo siano chiare le analogie con la situazione attuale.
6) RI-QUINDI: è cruciale intervenire ora con un misurato stimolo monetario (1000 a testa?) che tenga su famiglie e imprese, perché se interverremo tardi avremo iperstagflazione: prodotto fermo e inflazione a due cifre. Il tema è la liquidità.
7) concludo: la Bce lo farà? No, perché è ancorata al paradigma ideologico della moneta come risorsa scarsa (non come strumento gestito dallo Stato a servizio dell’economia reale). Quindi…
La conclusione (cioè il punto “più uno”) è questa: se ci dicono di no, o meglio se non ci dicono di sì abbastanza in fretta, ascoltiamo quello che dice un vero intellettuale e vero servitore dello Stato.
E naturalmente, siccome voi sapete che quello che dico prima o poi succede, ad adjuvandum è immediatamente arrivata la realtà, ricordandoci che il rischio di inflazione da offerta è ormai una realtà concreta.
29 marzo non è ancora noto quando gli operai incasseranno la CIG ed i pagamenti delle tasse del 16/4 ormai incombono. 29 marzo non è ancora noto quando gli operai incasseranno la CIG ed i pagamenti delle tasse del 16/4 ormai incombono.
Per “Fiscal Stimulus” si intendono l’insieme di misure come: sussidio diretto alle famiglie, tagli delle imposte alle famiglie e alle imprese, integrrazioni dei salari, ed altre spese dirette dello Stato in sanità e servizi pubblici. Le misure “Safety Net” comprendono il rinvio dei tributi e i programmi di sosteggno temporaneo a chi ha preso prestito (mutuo, fido) e non può pagarlo. Per Usa, Giappone e Sud Corea gli stanziamenti sono ancora in elaborazione legislativa.
Perché Gualteiri-Conte non fanno come tutti gli altri governi? Secondo Claudio Borghi, perché hanno paura di andare alla UE a dire che fanno tanto deficit!
Diretta. Il minibot pasto. https://t.co/auq2sZvJZa
— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) March 29, 2020
Agricoltore della Bergamasca contro il governo degli incapaci: "Sono passate settimane, non sappiamo più come pagare. Attenzione, questa volta veniamo a prendervi, pagliacci." La guerra per il pane, prossimamente in Italia. #RadioSavana #CiSalviamoDaSoli #CoronaVirus #COVID19 pic.twitter.com/wDN0c4CYtS
— RadioSavana (@RadioSavana) March 29, 2020
Coronavirus, la ditta costretta a chiudere: a 29 anni perde il lavoro e si uccide
Dramma nel Torinese. Quel contratto aveva segnato una svolta per il 29enne. I carabinieri stanno facendo delle verifiche ulteriori
https://www.lastampa.it/torino/2020/03/29/news/coronavirus-29enne-perde-il-lavoro-e-si-uccide-1.38652225