Sul capotreno accoltellato

Dai media:

Alshahhat Fares Kamel Salem tira fuori il coltello e colpisce Ventura al fianco.

Chi sono Alshahhat Fares Kamel Salem e l’amica 15enne

Alshahhat Fares Kamel Salem, come riporta il Corriere della Sera, ha 21 anni ed è un cittadino egiziano, regolare in Italia. Da quando è arrivato qualche anno fa, abita in un paese dell’erntroterra genovese e lavora come barbiere. Ha qualche precedente per lesioni personali e per detenzione di stupefacenti.

Lei ha 15 anni, va ancora a scuola, un istituto professionale che non frequenta assiduamente. Vive con la mamma italiana, mentre il papà egiziano è andato via tempo fa, e da qualche mese ospita Alshahhat, col quale ha una relazione.

Lui barbiere, lei studentessa: chi sono gli aggressori del capotreno accoltellato a Genova
L’ipocrisia dei media: sfumare il sangue..-

La pugnalata al capotreno, caduto nel suo mare di sangue, che solo per fortuna non si è concluso con la sua morte (e non certo per volontà del feritore, “l’egiziano regolare” viaggiava con un coltello di 20 centimetri in tasca) inflligge un vulnus enorme e irreparabile alla stessa civiltà. Non si può mettere un carabiniere accanto a ogni controllore (ché poi a che servirebbe, se non può sparare?); i viaggi in treno devono affidarsi a un minimo di fiducia e umanità, elementare buona educazione perfino di chi non paga il biglietto. Il personale ferroviario ha dovuto da anni fare l’abitudine alle arroganze angherie (impunite) degli immigrati senza biglietto; ora diventa per i ferrovieri pericoloso per la propria vita.

L’interruzione del servizio di 9 ore per sciopero di protesta per questo accoltellamento non potrà che essere seguito da altri (perché altri ferimenti seguiranno , da immigrati imbaldanziti dall’esempio); alla fine, il servizio ferroviario in sé diverrà sempre più incerto, irregolare e pericoloso. Fino a cessare del tutto, se non altro per assottigliarsi dei passeggeri che cesseranno di usare un servizio precario e aleatorio. Per questo con il controllore, ho detto, è stata ferita non solo l’economia (e gravemente), ma la civiltà d’Italia.

Il feritore, visto che non ha ammazzato il controllore come voleva, è stato accusato solo di “lesioni”: fra qualche mese, se non settimane, sarà messo in libertà dai nostri magistrati, impegnati a fare un dispetto a “Giorgia”, ossia a loro volta in una propria lotta di inciviltà contro il governo che li porta a proteggere i clandestini contro “la Meloni”.

Per impedire la separazione delle carriere – è questo il motivo della loro “lotta” contro una Meloni “pericolosa perché al contrario di Berlusconi” non può essere intimidita dalle loro inchieste – stanno per riempire l’Italia di clandestini; hanno dato un segnale a tutti gli scafisti dal Bangladesh al Maghreb; “venite in Italia che da qui non espelliamo nessuno, abbiamo decretato che l’Egitto non è un paese sicuro” E potete non pagare il biglietto”.

Sono sicuro che se il ministro Nordio pubblicamente annunciasse che rinuncia alla separazione delle carriere, i giudici decreterebbero l’Egitto un paese sicuro.

Quando la popolazione sarà formata al 40 per cento da extracomunitari con coltello, la civiltà sarà finalmente azzerata.