ANSA: “Negli ultimi due anni 722 tra le più grandi imprese del mondo hanno realizzato quasi mille miliardi di extra-profitti all’anno”.
Mentre si fatica a pagare le bollette, il carrello della spesa si svuota e si fa più caro, le piccole imprese chiudono e i risparmi evaporano, l’aspettativa di benessere precipita e la spesa pubblica finisce per rimpolpare nuovi ordini per Pfizer e carri Leopard in dote a Zelensky… Qualcuno intanto si strofina le mani.
“45 aziende del settore energetico – segnala Euronews – hanno ottenuto in media 217 miliardi di euro all’anno di profitti inaspettati, mentre le aziende di altri settori, tra cui quello alimentare e delle bevande, quello bancario e quello farmaceutico, hanno registrato un’impennata dei guadagni.”
È il caso di “Google, Microsoft e Apple” ad esempio, come conferma SkyTg24. “Risultati economici ancora alle stelle: 57 miliardi di profitti”.
Scrive invece il Fatto che “L’italiana Leonardo, la francese Thales e la tedesca Hensoldt hanno registrato un più 50%, mentre Bae Systems un più 30%”. Introiti enormi anche per le americane Lockheed Martin, Boeing e Raytheon, che il mese scorso sfilavano spensierate in piazza alle parate del Pride.
Per dirla alla Pippo (“è strano come una discesa, vista dal basso, somigli tanto a una salita”): le emergenze, le crisi e i sacrifici di qualcuno sono opportunità golose per qualcun’altro, e in questo caso sono veri e propri trasferimenti fiscali.
⚠️ I ceti medi e bassi vengono impoveriti, divenendo nuovo amalgama precario e ricattabile, mentre la super-classe finanziaria consolida il primato e indirizza e guida governi e parlamenti a proprio vantaggio.
Un vantaggio che, vale la pena rifletterci su, non può essere misurato solo in termini di sperequazione delle risorse e di finanze accumulate, ma anche di potere, di esercizio del potere, di potere trasformativo sulla società e di controllo della stessa.
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Il rimedio ipertassare i superprofitti – ma nella Plutocrazia compiuta, è vietato farlo: i super-miliardari hanno comprato i governi.
… e salari tendenti a zero: sempre la Plutocrazia – aggravata dall’austerità UE
Lavoro, Istat: in Italia salari inferiori alla media Ue di 3.700 euro
La cura Europea
“Tra il 2013 e il 2022, la crescita totale delle retribuzioni lorde annue per dipendente in Italia è stata del 12%, circa la metà della media europea. Gli ultimi dati disponibili, relativi al 2019, indicano in Italia, tra i principali paesi europei e nel complesso dell’Ue, inferiore solo a quello di Bulgaria e Romania”
Non è strano che quella parte che difende il sistema di Plutocrazia chiami se stessa la Sinistra. Ma ha abbandonato Marx per l’Armocromista
https://secure.winred.com/save-america-joint-fundraising-committee/itedf90b3df747cbb90/
La Francia si oppone all’apertura di una rappresentanza della NATO in Giappone e rallenta questo processo. Un argomento sarebbe che il Giappone risulta un po’ lontano dal Nord Atlantico. Un altro che Macron vuole un rapporto privilegiato con la Cina.