L’hanno intitolato Demos II. È un testo anonimo – si ricollega ad un altro testo firmato Demos, il cui autore sarebbe stato il defunto cardinale George Pell – che definisce, sostiene La Nuova Bussola Quotidiana (https://lanuovabq.it/it/lidentikit-del-prossimo-papa-gli-appunti-di-un-cardinale), «le sette priorità del prossimo Conclave per riparare alla confusione e alla crisi creata da questo pontificato». L’anonimo cardinale si farebbe portavoce di altri, sul pontificato di Francesco, valutato come disastroso. Un documento, scrive la La Nuova Bussola Quotidiana, «pervaso da un profondo senso di tristezza proprio per la costrizione all’anonimato. Il motivo è desolatamente richiamato alla fine: “I lettori si chiederanno giustamente perché questo testo sia anonimo. La risposta dovrebbe essere ovvia per chiunque conosca l’attuale ambiente romano. La sincerità non è bene accetta e le sue conseguenze possono essere spiacevoli”».
Sono sufficienti queste parole per dare il giusto valore all’operazione che viene fatta, da parte del cardinale che scrive anche a nome di altri e da parte della testata che diffonde il documento.
È evidente che considerata l’età di Bergoglio ed anche la possibilità che da un momento all’altro – come ha del resto più volte preannunciato – intraprenda la stessa strada di Ratzinger, quella delle dimissioni, proclamandosi papa emerito, all’interno, e di riflesso all’esterno, delle Mura vaticane siano in corso grandi manovre, fatte di posizionamenti, del detto e del non detto, di menzogne, di doppie verità, di messaggi trasversali, di sotterfugi. Insomma, l’intero armamentario che il mondo usa per gestire le sue beghe e le sue lotte di potere.
Tutto questo non ha nulla a che fare con la Verità e quindi con Gesù Cristo. «Il vostro linguaggio sia: Sì, sì, no, no», dice Nostro Signore (Mt 5, 37), il quale aggiunge: «Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi» (Gv 15, 20) e ancora: «Quello che io vi dico nelle tenebre, ditelo alla luce del sole; e ciò che vi è stato detto in un orecchio, predicatelo sui tetti» (Mt 10, 27).
La centralità della vita di un cattolico – sia egli un semplice fedele, un sacerdote, un prelato o persino un Papa – non è il sussurrare, il nascondimento, la viltà. È il coraggio, la determinazione, la forza che deriva dalla fede. È l’accettazione gioiosa del martirio. Quando arde sulla graticola e comprende che una parte del suo corpo è morta, san Lorenzo chiede al suo carnefice di essere girato dall’altra parte. Lo girano ed egli muore.
Il timore di conseguenze spiacevoli rispetto all’affermazione della Verità, appartiene all’opera del Maligno. Se volete battervi per la Verità, fatelo a viso scoperto. Non trinceratevi dietro l’anonimato. Non rimestate nel torbido. Non siate tiepidi.
Nella confusione in cui siamo immersi, avete parole chiare da dire sul Concilio Vaticano II? Sulla libertà religiosa e sul sincretismo religioso? Sulla trasformazione della Santa Messa da sacrificio inscruento della Passione e della Morte di Nostro Signore in rito pagano e luterano? Sul ruolo dei potentati massonici all’interno della gerarchia ecclesiastica? Sui condizionamenti operati dalla Mafia di San Gallo? Sulle dimissioni di Benedetto XVI e sul conclave che elesse Papa Francesco? E poi, siete davvero così superbi da voler sussurrare Voi allo Spirito Santo chi vi è gradito? O siete, invece, solo e semplicemente l’altra faccia della medaglia che ha devastato la vita della Chiesa di Cristo negli ultimi settant’anni?
L’Amen, il testimonio fedele e verace, il principio della creazione di Dio – che è Cristo stesso – dice questo: «Io so le tue opere, che non sei né freddo né fervente! Ma poiché sei tiepido e non fervente né freddo, sto per vomitarti dalla mia bocca» (Ap. 3, 14). Se non avete parole chiare da dire, tacete. Sarà Dio a provvedere.
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