Partiamo subito con una considerazione: quand’è che almeno una sola volta, i giornali ci hanno detto la verità? Non dico per i fatti leggeri e ininfluenti, ma sulle cose serie, tipo: 11 settembre, i suicidi di Davide Rossi, Raul Gardini, Roberto Calvi, Antonio Catricalà, ecc, gli omicidi di JFK e Aldo Moro, Mattei, le malattie, il riscaldamento globale, il terrorismo, la corretta alimentazione, il sistema economico che è in realtà un debito perpetuo, e chi più ne ha più ne metta. Perché mai dovrebbero dirci la verità proprio adesso? Sui fatti che contano bisogna mentire. Occorre indottrinare e non informare.
L’informazione ufficiale serve a creare dei sudditi docili.
Ecco perché non si può credere a quello che ci raccontano, soprattutto al riguardo del funzionamento del sistema economico che è la base della sopravvivenza umana. Il modello economico attuale è basato sul debito. Il debito è monopolio delle banche che si fanno chiamare ISTITUTI DI CREDITO, infatti, il credito è loro e il debito è nostro, che aumenta perpetuamente, senza via d’uscita, finché non ti scoppia in faccia.
Siamo arrivati adesso ad un momento in cui la bolla debitoria gonfiata dal vapore ad alta pressione inizia a segnalare delle crepe da tenere sotto osservazione.
Commentare tutte le notizie economiche interessanti sarebbe un lavoro impossibile, ma quando avvengono eventi come il fallimento del fondo d’investimento Archegos, non si può far a meno di drizzare le antenne e cercare di capire meglio cosa significano episodi del genere.
In breve, le modalità con cui è scoppiato il fondo Archegos ci confermano quanto ho scritto fino ad ora su questa newsletter, specie negli articoli più tecnici dedicati ai REPO e ai derivati (che invito a rileggere e condividere):
- https://andreacecchi.substack.com/p/i-derivati
- https://andreacecchi.substack.com/p/cos-la-margin-call-e-perch-ci-deve
- https://andreacecchi.substack.com/p/larmageddon-finanziario-cresce-nellombra
- https://andreacecchi.substack.com/p/il-jenga-dei-repo
- https://andreacecchi.substack.com/p/il-jenga-dei-repo-2
Non mi dilungherò quindi a commentare ancora su come Bill Hwang di Archegos sia stato capace di creare un impero da 100milioni di dollari dal niente, semplicemente tirando su una sala scommesse gigantesca con soldi presi a prestito: praticamente il modello su cui si basa l’intera economia finanziaria attuale.
La parola chiave è: rehypothecated leverage! Mettere a garanzia qualcosa che non si ha ma che si promette di avere con lo scopo di ottenere prestiti con cui comprare quella cosa che sarà nuovamente messa a garanzia di altri prestiti in un perpetuo schema esponenzialmente fasullo è un insulto a chi lavora per davvero, nel mondo reale.
Il caso Archegos rappresenta in piccola scala quello che è il funzionamento dell’intero mondo economico: soldi presi a prestito creati dal nulla, ovvero debiti colossali polverizzati, affidati a modelli algoritmici gestiti da computer molto potenti che effettuano migliaia di transazioni al secondo su schemi complicati ma di dimensioni tali da garantire la moltiplicazione dei volumi grazie all’effetto “Ponzi” della continua nuova immissione di credito/debito nel sistema da parte di banche centrali e commerciali di tutto il mondo, all’unisono. Una pompa d’aria fritta che gonfia la bolla in modalità turbo sperando che non esploda. Un gioco pericoloso in cui gli operatori si basano su di una regola molto rischiosa: entrare e uscire continuamente come se si stesse andando a rubare da un edificio in fiamme. Bisogna arraffare quello che si può ed essere molto rapidi nel farlo perché il tetto che brucia potrebbe crollare sulla testa da un momento all’altro, rischiando di restare sotto le macerie, come nel caso di Archegos, appunto.
Un vecchio Rothschild invece amava dire che: investire in borsa è come fare la doccia con l’acqua fredda, bisogna entrare e uscire molto velocemente! Il senso non cambia.
Il principio del “molto velocemente” è adesso gestito dai modelli del trading algoritmico affidati a super computer che i programmatori stessi ammettono di non sapere con certezza come funzionano e che quindi creano serie preoccupazioni che qualcosa possa sfuggire di mano:
“These software algorithms are becoming so complex even their creators don’t always understand how they came up with the answers they did.” (Questi software algoritmici sono talmente complessi che I loro stessi creatori a volte non comprendono le risposte che danno)
https://www.bbc.com/news/business-44466213
Il fallimento del fondo Archegos ci riporta ad un’altra primavera, quella del 2008, in cui fallì la banca d’investimento Bear Sterns, la quinta più grande banca d’investimento americana, travolta dalle prime avvisaglie della crisi dei mutui subprime che avrebbe poi manifestato tutta la sua virulente potenza, nel più famoso episodio della storia economica recente ovvero il fallimento della Lehman Brothers, a settembre dello stesso anno.
Potrebbe darsi che il fallimento di Archegos sia la prima avvisaglia di un episodio analogo? Il segnale di primavera che è un preludio di un autunno bollente? Non si può sapere con certezza. Si dice che la storia si ripete, ma questa volta le banche centrali hanno “lo strumento”, il famoso bazooka di Draghi o la ormai oliata prassi di stampare illimitatamente e gettare dollari sugli incendi finanziari, con l’intento di tappare le falle nel sottile strato di BIG BABOL che, tappezzato di toppe di banconote e di astruse promesse di pagamento, continua a gonfiarsi sempre di più. Ancora in po’ d’aria. Ancora qualche atmosfera di pressione. Si gonfia, si gonfia, si gonfia finché POP…ti scoppia in faccia.
Il resto qui: