NON E’ vero niente.
Siamo lieti di segnalare, in base alle Nuove Disposizioni della Commissione con WJC e Unesco, una esemplare teoria del complotto felicemente smentita.
Il 16 agosto, il sito Controinformazione segnalava:
Fonte: https://ria.ru/20200816/1575851696.html
Un caccia russo Su-27SM è decollato per intercettare sul Mar Nero un aereo italiano – ha riferito il Centro di Controllo della difesa nazionale.
Le apparecchiature di localizzazione hanno registrato un oggetto in avvicinamento al confine russo. Un Su-27SM delle forze di difesa aerea del Distretto Militare Meridionale si è alzato in volo per identificare l’obiettivo.
“L’equipaggio del caccia russo si è avvicinato ad una distanza di sicurezza dall’oggetto aereo e lo ha identificato come un velivolo pattugliatore Atlantic della Marina Militare Italiana”, si legge nel messaggio.
Dopo che l’aereo italiano ha cambiato rotta e si è allontanato dal confine russo, il caccia russo è ritornato al suo aerodromo di base. Il Centro di Controllo ha sottolineato che l’intero volo del Su-27SM è stato compiuto nel rigoroso rispetto delle regole internazionali per l’uso dello spazio aereo e non vi è stata violazione del confine di stato.
Le apparecchiature di localizzazione russe monitorano costantemente gli aerei militari stranieri vicino al territorio russo. Proprio questa settimana ben due volte dei Su-27 si sono levati in volo per intercettare aerei americani sul Mar Nero. Per la stessa ragione il 13 agosto un MiG-31 si è alzato in volo sul Mare di Barents. https://ria.ru/20200813/1575751985.html?in=t
Fin qui la Novosti. Il deplorevole sito complottista italiano commentava:
“Cosa ci fa un aereo militare italiano in ricognizione in prossimità dei confini della Russia, un paese amico che non sta certamente minacciando l’Italia; quando, invece, in queste settimane le coste meridionali italiane, come pure la frontiera orientale, sono prese d’assalto da migliaia di “migranti”, senza osservare da parte italiana nessuna azione a tutela del “patrio suol”. Tali azioni militari di pattugliamento non sarebbero auspicabili, non a migliaia, ma a qualche decina di km dalle nostre coste?”
La Marina Militare ha ribadito che “nessun assetto della Marina Militare attualmente opera nel Mar Nero e la tipologia di velivolo, P-1150 Atlantic, riportato nelle agenzie non è in dotazione alle Forze Armate italiane da diversi anni. Lo precisa lo Stato Maggiore della Difesa italiano”.
Dunque, allegri: non siamo in guerra con la Russia a nostra insaputa.
Siamo solo parte della forza di pace NATO, e come tali partecipiamo alla tenera e intensissima difesa dell’Islanda da cui il 3 luglio sono decollati ben 4 nostri F-35 – stanziati a Keflavik, Islanda appunto – per intercettare aerei provenienti dal mar di Norvegia nel quadro della “attività Air Policing della NATO”: una operazione esclusivamente umanitaria, anzi arcobaleno, costantemente ostacolata dalle provocazioni dei Sukhoi . Precisiamo che il decollo dei nostri aerei in Islanda è stato ordinato dal Combined Air Operations Centre (Caoc) Nato, il quale ha sede a Uedem in Germania: insomma i nostri caccia sono lì a proteggere i Frugali, dove è la vera necessità, e non nel Mediterraneo dove arrivano decine di migliaia di migranti-che-fuggono-dalla-guerra.
Una ONG preoccupata dei diritti umani violati da Lukashenko
Vi riveliamo inoltre un fatto che i nostri nemici tacciono: il Combined Air Operation Center della NATO è una ONG pacifista che si occupa di diritti umani.
I diritti umani in questi giorni così gravemente violati dal dittatore della Bielorussia, contro cui giustamente si levano “i giovani e le donne” bielorusse in manifestazioni del tutto spontanee e perciò seguite con passione quotidiana dalle nostre tv, non come quelle dei Gilet Gialli, che giustamente sono feriti, mutilati, accecati da Macron per un anno e mezzo e di cui la Rai ha mostrato niente, perché quei cittadini francesi erano organizzati da Putin.
La suddetta ONG fa decollare ogni giorno i nostri ed altrui F-35 sul confine con la Bielorussia, ansiosa di proteggere i diritti umani. E non solo aerei: la NATO arcobaleno sta giustappunto facendo grandi manovre militari in Polonia e Lituania; in visita in Polonia sabato, il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha affermato che Washington sta monitorando la situazione in Bielorussia.
Lukashenko, volutamente equivocando le intenzioni umanitarie e lgbt dell’Occidente, ha mandato in fretta i suoi corpi armati d’elite al confine, dove – secondo il portale russo indipendente Meduza.io, cominciano lunedì esercitazioni militari in un campo di addestramento vicino a Ostrowiec, al confine con la Lituania, a 50 chilometri da Vilnius. Nella zona di Ostrowiec c’è una centrale nucleare bielorussa che l’orribile dittatore pretende di difendere.
E’ in questo quadro che s’inserisce la falsa notizia russa secondo cui un aereo della Marina militare italiana svolazzava sul Mar Nero vicino ai suoi confini. Forse la difesa di Mosca ha scambiato un Atlantic francese per nostro, che comunque era lì unicamente preoccupato dei diritti umani.
Se Mosca perde la Bielorussia – ossia se noi la conquistiamo alla democrazia e alla felicità arcobaleno – perde l’ultimo stato-cuscinetto che lo separa della NATO.
Sicché è per nervosismo che Avia.pro, il portale militare russo, ha emesso questo strano comunicato:
La NATO ha iniziato a minacciare le basi militari russe in Bielorussia e la sovranità russa.
La Russia potrebbe affrontare una delle guerre più brevi contro i membri della NATO se l’Alleanza del Nord Atlantico tentasse di attaccare la Bielorussia entro giorni o addirittura ore. Questo sarà uno dei conflitti militari più brevi della storia, poiché oggi le truppe russe sono pronte a colpire le aree di posizione delle truppe NATO vicino ai confini di Bielorussia e Russia.
Подробнее на: https://avia.pro/news/rossii-grozit-polutorachasovaya-voyna-s-nato
Seguito per fortuna dopo poche ore da quest’altro:
“La Russia ha annunciato la sua disponibilità a trasferire urgentemente le sue truppe nel territorio della Bielorussia, dove la scorsa settimana sono scoppiate proteste spontanee contro l’attuale governo, il che è confermato dalle informazioni pertinenti del Cremlino. Secondo i dati ufficiali, il leader bielorusso ha telefonato a Vladimir Putin per la seconda volta in un giorno e ha specificato la disponibilità della Russia a fornire assistenza alla Bielorussia sulla base di un accordo sullo stato sindacale formato e sulla CSTO, che sarebbe stato pienamente confermato dal presidente russo.
Подробнее на: https://avia.pro/news/rossiya-podtverdila-perebrosku-svoih-voysk-v-myatezhnuyu-belorussiyu
La parte russa ha ribadito la propria disponibilità a fornire la necessaria assistenza per risolvere i problemi sorti sulla base dei principi del Trattato sull’istituzione dello Stato dell’Unione, nonché, se necessario, attraverso l’Organizzazione del Trattato di sicurezza collettiva “, afferma il sito web del Cremlino.
“Tuttavia, nonostante le dichiarazioni del leader bielorusso secondo cui la NATO aveva concentrato truppe al confine del paese, le immagini satellitari non hanno rivelato alcuna attività minacciosa.
“Al momento, le forze armate e gli equipaggiamenti americani si trovano effettivamente sul territorio degli stati vicini, tuttavia, questo è del tutto corretto, poiché Polonia, Lituania, Lettonia e Ucraina sono membri e partner della NATO, e l’alleanza teme molto di più la Russia “, osserva l’analista.
Подробнее на: https://avia.pro/news/rossiya-podtverdila-perebrosku-svoih-voysk-v-myatezhnuyu-belorussiyu
Nel secondo non esitiamo a riconoscere la fredda serena oggettività di Putin e Lavrov, che ha calmato la voce che suona nel primo comunicato , in cui forse qualcuno riconoscerà certi settori della Stavka. Che Dio ce lo conservi, Vladimir. Vedete, andrà tutto bene.