Trump “annulla” le grazie di Biden: “Non sono valide, non le ha firmate lui”

E’ l’inizio di un gigantesco scandalo, ma nessun TG ne ha parlato…

Il presidente Trump dichiara nulli i condoni concessi all’ultimo minuto da Biden prima di lasciare l’incarico a causa del presunto utilizzo di “autopen”.

https://liberoquotidiano.it/news/esteri/41898641/trump-annulla-grazie-joe-biden-non-sono-valide-non-sapeva-cosa-firmava.html

“Joe Biden non li ha firmati ma, cosa ancora più importante, non ne sapeva nulla!”

https://twitter.com/max1ci6/status/1901632654711103530

Jo Biden ha passato tutta la legislatura in piena confusione mentale, incespicando, cadendo, dicendo castronerie, mandando pacchi di miliardi a casaccio un po’ qua e un po’ là, salutando amici immaginari, sbaciucchiando bambini in modo molesto e poi, improvvisamente, a poche ore dalla fine del suo mandato: IL MIRACOLO. Con una lucidità paragonabile a quella del più determinato degli statisti e una velocità di mano da fare invidia al più lesto dei borseggiatori, zak zak zak ha firmato in pochi minuti una pila condoni di pena (anche di pene non ancora comminate, preventivamente…

Le sue “firme:  fatte evidentemente con autopen

https://twitter.com/i/status/1901632644661850177

Le grazie di Biden includevano: – suo figlio Hunter, Liz Cheney, – Dottor Fauci – Generale Mark Milley – Comitato J6 del 6 gennaio di Capitol Hill

Zerto Hedge:

Il presidente Trump ha dichiarato che le dozzine di grazie  firmate da Biden all’ultimo minuto, comprese quelle concesse ai membri del Congresso che hanno indagato sull’insurrezione del 6 gennaio, sono  “nulle, vuote e senza ulteriore forza o effetto, a causa del fatto che sono state concesse tramite autopen”.

Parecchie di  queste grazie dell’ultimo minuto riguardano esponenti del  Deep State, come l’ex deputata e figlia di Dick Cheney, Liz Cheney, il generale in pensione Mark Milley e lo scienziato  Anthony Fauci, autore della pandemia.

“Le “grazie” che Sleepy Joe Biden ha concesso al comitato non selezionato di criminali politici e a molti altri, sono qui dichiarate NULLE, VUOTE E SENZA ULTERIORE FORZA O EFFETTO, a causa del fatto che sono state concesse tramite autopen”, ha scritto Trump su Truth Social domenica sera .

Il presidente ha continuato: “In altre parole, Joe Biden non li ha firmati ma, cosa più importante, non ne sapeva nulla! I necessari documenti di grazia non sono stati spiegati a Biden o da lui approvati. Non ne sapeva nulla e le persone che lo sapevano potrebbero aver commesso un grave reato ”

Ha continuato dicendo che i membri di quella commissione della Camera sono “soggetti a indagini al massimo livello”… “Pertanto, coloro che fanno parte del comitato non selezionato, che hanno distrutto e cancellato TUTTE le prove ottenute durante la loro caccia alle streghe di due anni su di me e su molte altre persone innocenti, dovrebbero capire appieno che sono soggetti a indagini al massimo livello. Il fatto è che probabilmente erano responsabili dei documenti che sono stati firmati per loro conto senza la conoscenza o il consenso del peggior presidente nella storia del nostro Paese, il corrotto Joe Biden!”

Qui qualche  articolo per ricordare di cosa era accusato Hunter il figlio

La storia del laptop di Hunter Biden: perché i social network l’hanno oscurata e cosa c’entrano Fbi, Blinken e i democratici Usa

La storia del laptop di Hunter Biden: perché i social network l’hanno oscurata e cosa c’entrano Fbi, Blinken e i democratici Usa | 27 Agosto 2024

Nel dibattito sul ruolo dei social network nel dibattito pubblico, riaperto con i casi di cronaca, torna insistentemente una storia in particolare: il laptop di Hunter Biden. In piena campagna elettorale, negli Stati Uniti la vicenda è portata dai repubblicani a emblema della compromissione di Big Tech e delle principali aziende della Silicon Valley con il partito democratico e con l’amministrazione Biden. Nel 2022 i repubblicani hanno aperto una commissione di inchiesta per ricostruire la vicenda nel dettaglio. Il titolo della commissione è evocativo: “weaponisation of the Federal Government”, letteralmente la “strumentalizzazione del governo federale a fini politici” (si indaga anche sulla stagione del Covid).

Le audizioni e le indagini della Commissione sono ancora in corso. Pur non essendo ancora arrivata a individuare la “pistola fumante” di un presunto “complotto” tra democratici e governo federale per censurare le notizie a favore di Biden e dei democratici, tuttavia ha fatto luce su alcune pratiche arbitrarie dai due principali social network, Facebook e Twitter, in passato nel gestire i contenuti pubblicati sulle loro piattaforme, limitandone la diffusione d’imperio e quindi, secondo alcuni, la limitando libertà di espressione. In questo senso, la storia del laptop di Biden è tra quelle vicende ha contribuito a spingere le aziende che gestiscono social, Meta in particolare, a modificare le politiche di moderazione dei contenuti pubblicati sulle loro piattaforme. Ecco cosa è

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/08/27/la-storia-del-laptop-di-hunter-biden-perche-i-social-network-lhanno-oscurata-e-cosa-centrano-fbi-antony-blinken-e-i-democratici-usa/7670624/

https://www.panorama.it/news/dal-mondo/contrordine-quella-del-laptop-di-hunter-biden-non-era-una-fake-news

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/12/02/guai-giudiziari-hunter-biden-alcol-droghe/7788522/