Nel raccomandare lo stanziamento per completare la Transiberiana, il conte Stolypin, primo ministro dello Zar Nicola II, ne sottolineò la funzione civilizzatrice: “La ferrovia eleva le zone che attraversa almeno al livello di competenze necessario alla sua manutenzione”. Se aveva ragione, dobbiamo concludere che la civiltà del Sud Italia è ormai abbassata al disotto del livello necessario per gestire una ferrovia. Sarà opportuno trasformare la linea Bari-Andria in una pista cammelliera, più adatta al grado della zona che attraversa, ovviamente importando le risorse umane competenti dal Maghreb.
Il pianto mediatico sul “binario unico” è semplicemente ridicolo: il binario unico non è la causa dell’incidente. La causa è la sciatteria unita al menefreghismo di certi “lavoratori”. Il binario unico dovrebbe acuire l’attenzione, la serietà, la precisione e lo scrupolo, di chi ne è responsabile, essere l’ossessione della sua vita professionale, il fuoco della sua capacità di prevedere. Ma dov’era il responsabile? Guardava la partita? S’era fatto timbrare il cartellino da un collega? Raddoppiate e triplicate la linea, e darete una scusa in più a questi assenteisti, per non fare il loro lavoro.
Anche l’espressione continuamente ripetuta, “si sospetta l’errore umano”, è insopportabile. Ma quale ‘errore’. Già avevamo visto nel caso del comandante Schettino questo tipo di “errore”; stava con la moldava e faceva il pavore in plancia; avventata la nave sullo scoglio, ha ordinato macchina indietro, aggravando lo squarcio; ha abbandonato la nave con i passeggerei dentro; al processo, ha provato a dare la colpa al timoniere e al secondo. E quando è tornato al paese, i paesani l’hanno festeggiato e consolato – poveretto…! E’ l’errore umano ricorrente che fa’ dell’Italia un continuo Otto Settembre. Una falla del carattere che ci appartiene in toto, s’intende; ma che nel Sud è infinitamente più intensa, compiuciuta, vantata – e lo blocca nel sottosviluppo.
Bisognerà dire ad alta voce la causa di questa improfessionalità, di questa incompetenza tecnica, di questo pressapochismo; non è impreparazione, non basta a spiegarla. La negligenza e l’incuria poggiano su una falla morale che ogni nuovo incidente rivela nella “cultura” meridionale, sempre più larga, ormai una voragine. Come definirla? C’è – salvo eccezioni, ma confermano la regola – la più assoluta mancanza di senso del dovere di chi ha “il posto”. Specie se in qualche modo pubblico, ossia volto al servizio alla collettività. L’incallita convinzione che lo stipendio non implichi alcun obbligo, alcuna prestazione da dare in cambio, che qualcun altro ci deve pensare. Ma anche questo non basta a definire la falla morale. Nella generale corruzione pubblica e privata, nella furbesca evasione dagli obblighi “lavorativi” vedo un disprezzo profondissimo per il prossimo, i concittadini, gli utenti; la diserzione totale dal concetto che la vita comporta dei doveri verso tutti gli altri. In una parola, mi par di riconoscere il difetto meridionale in questo: il più calloso, ottuso, animalesco egoismo.
Quel testardo, esibito egoismo che ha mostrato l’ex governatore (non a caso?) della Puglia, Niki Vendola. Spregiante del fatto che un personaggio politico dovrebbe non sentire certi obblighi verso la comunità che lo ha eletto, perché coi suoi comportamenti dà un esempio che lo voglia o no, subito dopo la pensione (baby), è andato a comprarsi un figlio col suo amante, affittando l’utero di una donna per questo pagata; rimbeccando per di più con male parole chi lo criticava.
Dovreste riflettere a fondo, pugliesi, sulla deviazione che ha assunto qui il concetto di “modernità”. Il “progresso” non sta nei diritti dei sodomiti a fare quel che gli pare. Non è “moderno” mostrare che non avete più pregiudizi, al punto che invece di deridere gli invertiti come facevate quando eravate zappatori, adesso li votate perché vi governino. No, “modernità” è far funzionare una ferrovia locale a binario unico senza incidenti, con il quotidiano rigore che richiede un compito tecnico a cui sono legate le vite di tanti vostri concittadini.
E adesso credete che sia “progresso” non credere più a niente; nell’essere (vi dicono) “secolarizzati” sareste entrati nella modernità. Invece, sapete cosa teneva insieme la vostra società e a bada il vostro calloso, ottuso egoismo, quando eravate contadini e poveri? Erano le zie zitelle che pregavano per tutti voi, erano i cappuccini che venivano alla questua; erano le vecchie parenti che andavano da Padre Pio e ne raccontavano i miracoli. Perso quello, avete perso la vostra civiltà vera.
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“senso del dovere”?
Ma che “senso del dovere” ha mai avuto lo schiavo?
Lo schiavo ha sempre lavorato con la frusta.
Se mai è stato volonteroso, lo schiavo lo è stato nel bastonare gli altri schiavi, al fine di compiacere il padrone ed ottnerne i favori.
La servitù in Italia è stata abolita solo dal punto di vista giuridico, ma non come abiezione morale.
Il servo nasce tale e non ha nessun interesse a liberarsi da tale condizione. Il suo interesse è trovare il padrone “buono”, che lo nutra senza fustigarlo, che lo sollevi da ogni responsabilità e, possibilmente, che si faccia anche “fregare” quando distoglie lo sguardo.
I “furbetti del cartellino”, sono, infatti “furbetti” solo perché si sono fatti beccare. Altrimenti sarebbero, a pieno titolo, “furbi”. Furbi perché sono riusciti a fare quello che tutti gli altri – servi – aspirano a poter fare, anche se non dovrebbero fare.
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Articolo orribile e probabilmente fuorviante. Nonostante il binario unico, non ho mai sentito di incidenti di questa gravità (ho 50 anni), sulle ferrovie che attraversano la Puglia. Non voglio dire altro.
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12 gen 1997 – A Piacenza, il treno Pendolino (Etr 460) deraglia a 300 metri dalla stazione, mentre è in viaggio da Milano a Roma: 8 morti e 29 feriti. Fra i viaggiatori rimasti illesi il Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga.
20 lug 2002 – A Rometta Marea (ME), il treno Palermo-Venezia deraglia. La probabile causa sono i lavori di manutenzione della linea, eseguiti in modo non perfetto. I morti sono otto.
7 gen 2005 – Un treno interregionale e un convoglio merci con putrelle di acciaio si scontrano frontalmente a pochi passi dalla stazione di Bolognina di Crevalcore, sulla linea Bologna-Verona a binario unico. I morti sono 17, i feriti 15.
29 giu 2009 – Due vagoni contenenti gas esplodono vicino alla stazione di Viareggio, quando il treno merci, che proveniva da La Spezia in direzione Pisa, deraglia. L’esplosione investe le case circostanti. I morti sono 32 morti, molti dei quali muoiono in seguito per le ustioni e le lesioni riportate.
12 aprile 2010 – Una frana provoca il deragliamento di un ATR 100 del treno regionale 108 della SAD che stava percorrendo la ferrovia della Val Venosta in direzione Merano.
17 gennaio 2014 – Dopo giorni di maltempo una frana causa il deragliamento del treno IC 660 Milano Centrale – Ventimiglia, sono coinvolti il locomotore E.444.022 e la prima carrozza. Il treno resta trattenuto da un muretto a strapiombo sul mare.
Devo dedurre che le tragedie avvenute al Sud sono da addebitarsi ai furbetti, mentre quelle al Nord dall’imponderabile.
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mi scusi senza far polemiche:ma guardi che anche al nord coloro i quali lavorano nelle ferrovie sono nella stragrande maggioranza meridionali….
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Dunque, ne deduciamo che se qualcosa accade e’ sempre colpa del meridionale.
Testa io vinco, croce tu perdi.
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La linea in questione è stata data in gestione ad un privato, da quanto ho sentito . A mio modo di vedere i privati dovrebbero stare alla larga dai servizi pubblici essenziali.
Da quello che dicono i finanziamenti per il secondo binario sarebbero disponibili dal 2008. Su questo sarebbe da chiedere all’invertito , pardon “diverso” cosa ha fatto nel periodo di presidenza di sua competenza. Sembra sia stato identicamente uguale a tutti gli altri.
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“Devo dedurre che le tragedie avvenute al Sud sono da addebitarsi ai furbetti, mentre quelle al Nord dall’imponderabile.”
Non so se imponderabile ma sicuramente possiamo addebitare a Schettino l’inchino della nave e conseguente disastro 🙂
Eviterei di chiamarlo incidente.
Quello del grande comandante è una strage.
🙂
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Il Passo dello Stelvio, inaugurato nel 1825, era carrozzabile tutto l’anno fino al 1915, anche in pienissimo inverno.
Altri tempi, altra gente, altre manutenzioni (non solo dei beni, ma soprattutto dei cervelli).
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Forse il Direktor non lo ha spiegato bene ma questo concetto di lavoro pressapochista non vige solo al Sud ma anche al Nord, e probabilmente non prescinde da dove sia avvenuto (o avvenuti) l’incidente ma il perché e il per come, ma non tecnicamente parlando ma socialmente umanamente e culturalmente…..è la realtà italiana, una brutta triste e decadente realtà, anche nella fatalità della disgrazia non abbiamo molto da discolparci, tutt’altro. E’ il solito leit-motiv degli ultimi anni “ah! se l’italia non avesse questi politici disonesti!”….ma i politici li mandiamo su noi, siamo NOI LO STATO, e questa è la risultante. Con tutto il rispetto per i morti e le loro famiglie, non è e non sarà l’ultima di tante disgrazie che ancor ci attendono.
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caro Dario,
non non siamo LO STATO, caso mai siamo la società civile. LO STATO, che dir si voglia è rappresentato dalle istituzioni.
Che poi, queste ultime, siano anche lo specchio dei cittadini, niente da dire. Ognuno, per esempio, ha il Vladimir che si merita, noi italioti abbiamo avuto in parlamento Luxuria, i Russi Putin. 🙂 🙂
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Si, credo sia quello che volevo dire. Grazie
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E le istituzioni che cosa sono? La societa’ civile si struttura in istituzioni, non e’ la mera somma di individui.
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La liberazione delle Due Sicilie è quanto mai urgente.
Sarà tutt’altro che facile, perché è evidente che alcuni spunti contenuti in questo e altri articoli corrispondono a realtà: riportare la cosa pubblica all’efficienza e leggerezza del periodo borbonico significherà tagliare talora nella carne viva di parte della società ormai in cancrena. Ma non è più rinviabile.
Tanti auguri agli italiani di serie A, non avrete più la zavorra del Sud: godetevela!
Noi Napolitani e Siciliani diamoci da fare per lasciare in fretta la colonizzazione italiana alle spalle e costruiamoci il nostro futuro!
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Caro Mario,
ed il Centro Italia, con Roma che ha un debito di 13 miliardi, chi la prende?
Noi o voi 🙂 🙂
Sai, anche questa è una bella zavorra!!
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Con la restaurazione dello Stato della Chiesa, Roma e il Centro Italia tornerebbero ad essere amministrate dal Papa (poi resterà da decidere quale, vista l’attuale anomala situazione).
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Schiavi di Roma siete voi
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Caro Mario,
tu, per caso vivi e lavori a Milano?
La presunta schiava di Roma? 🙂
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No, Caro Franco Rossi, a voi basta il debito della citta’ di Torino…
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mancando il senso del dovere,manca la manuntezione quotidiana delle infrastrutture…coloro i quali dovrebbero quotidianamente ordinare ,pulire rendere le infrastrutture funzionali all’utilizzo non fanno nulla..poi quando capita l’incidente si piange….
facciamo l’esempio della pulizia di una casa:la massaia normale pulirà costantemente tutti i giorni…la massaia fannullona pulirà solamente quando dovrà ricevere ospiti…
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Voi napoletani a siciliani ricomincerete a litigare come prima e bisognerà impedirvelo. Così come mi sono opposto alla Lega che avevo in casa, mi opporrò a qualunque sbriciolamento degli stati sovrani e qui in Spagna sostengo lo stato unito contro quelli che vorrebbero andarsene credendosi migliori, ma sono corrottissimi. Certo che, nel 2016, fare ancora il gioco dello zio Sam, ma dove sono finiti gli intellettuali della Magna Grecia?
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Il sud é una ferrari lasciata arrugginire, una Rolls royce presa a martellate a cui han rubato le ruote. Il sud, prima di tutto, nega vita ai sui figli e, dopo averli costretti ad emigrare, sopravvive grazie al loro lavoro e alle loro spalle.
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Che sberla…una volta le sberle le prendevamo….ma ora non più….ci siamo civilizzati….ora o si vive o si muore…amen…..
Bello lo condivido come sempre
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@ Mario,
che è del sud ma vive a Milano.
Ecco un esemplificazione di cosa siamo capaci al NORD :
https://www.msn.com/it-it/video/notizie/mi-prendevano-per-pazzo-ho-costruito-la-casa-rotante/vi-BBuilrR?ocid=spartandhp
🙂 🙂
Divertiti
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Hahaha complimenti!
Leggo che è cattolico tradizionista. Bene, avrà il suo da fare nella Milano seguace del card. Martini e ormai a-cattolica nella maggior parte delle parrocchie…
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Lei ride? 🙂
Mi scusi, è forse colpa mia se le la Chiesa ha preso questa deriva?
E’ colpa mia se la Chiesa oggi ha due Papi?
Cosa ci posso fare io se sono stato educato in parrocchia pre CVII.
Se ho fatto il chirichetto e se oggi la Chiesa sembra una grande ONG?
Lei piuttosto, visto che vive a Milano, sotto il tallone di Roma ladrona, perché non torna giù al Sud a dare il suo contributo ai suoi fratelli? 🙂 🙂
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Lo stesso primo ministro Renzi avrebbe esclamato: “vogliamo sapere la verità!” Così, lo scorso anno, durante la solita commemorazione della strage della stazione di Bologna, il presidente del Senato (la seconda carica dello Stato, si usa dire…) avrebbe tuonato:” vogliamo sapere la verità!”
Evidentemente questi due figuri si aspettano che i problemi glieli risolvano l’usciere, il portalettere o il vigile urbano…
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Commenti molto…”accalorati”. Breve citazione riguardo le” moderne sciatterie”:
“Gli antichi videro nell’eroe storico o mitico, in Alessandro o in Achille, il prototipo della vita umana. Il grande uomo è stato paradigmatico, la sua esistenza esemplare.
Il santo patrono del democratico, invece, è l’uomo volgare.
Il modello democratico deve essere rigorosamente privo di ogni qualità ammirevole.” (N.G. Davila)
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Non c’è niente da fare appena si parla di Sud il direttore Blondet non riesce a trattenersi è più forte di lui deve ad ogni costo trovare un capro espiatorio per additare qualcuno purchè non sia deinoialtri.
Vorrei ricordare al direttore che L’ex regno delle Due Sicilie era la terza potenza industriale mondiale, con numerosissimi primati nazionali ed internazionali tra i quali, per rimanere in tema, la prima ferrovia italiana Napoli-Portici ed il più grande centro (a Pietrarsa) di costruzione di locomotive (poi tristemente smembrato prendendo a fucilate gli operai per avvantaggiare le industrie piemontesi e quelle di Genova. Con la distruzione del Regno il declino fu programmato annunciato proprio in parlamento dal Brombini affermando “i meridionali non devono più esser in grado di intraprendere”. E’ strano che al direttore sfuggono queste cose soprattutto il fatto che questa italia (volutamente in minuscolo) fu costruita a causa di un Piemonte pieno di debiti (guarda caso proprio con i banchieri Rothschild) con l’avallo della massoneria inglese assieme ai massoni Cavour, Mazzini, Garibaldi etc etc. Che facciamo direttore ancora una volta vogliamo colonizzare le menti dei meridionali additandoli di lassismo di lombrosiana memoria perchè geneticamente inferiori? Mi sa che questa musica non attecchisce più, soprattutto quando si leggono alcuni dati tra i quali: il 98.8% dei fondi stanziati per le infrastrutture sono destinate al nord è solo 1,2 % al sud. Oppure che la sola lombardia su una popolazione di poco più di 9 milioni di abitanti possiede 2300 corse al giorno contro un Sud con una popolazione con oltre 19 milione ne ha 1738 corse al giorno. Oppure che al Sud ci sono 995 treni contro 3434 del Nord. Oppure che l’età media dei treni è di 20,4 anni al Sud contro il 18,6 nel resto dell ‘Italia. Oltre il 70% dei binari in Puglia sono ad solo binario. Una città come Matera patrimonio dell’ Unesco non possiede una ferrovia. La velocità media dei treni al Sud è inferiore a quella di un secolo fà ma con prezzi 7 volte superiori al Nord. Alla domanda perchè non si fanno le ferrovie al Sud pur contribuendo in tasse per il 24 % nel paese Italia il ministro “DELIRIO” ha risposto perchè ci sono le pietre. Blondet se guardiamo i fatti gli incidenti pur avendo in percentuale doppi binari in più al Nord in quest’ultimo sono accaduti più incidenti rispetto al Sud. Cos è questo lassismo? È vero che gli scontri possono avvenire anche dove il binario è doppio, ma è più facile che accadano dove è unico. Quindi, lasciandolo unico al Sud e doppio altrove, si è decretato per legge chi deve morire prima. E Lei caro direttore quelle povere vittime le uccide due volte sia perchè si limita (o fa finta) di vedere le cause e non gli effetti ma ne critica perfino l’appartenenza del diritto di nascita in una terra colonizzata da una parte del paese che ne succhia il sangue da oltre 150 anni. Pur non sentendomi italiano o meglio piemontesizzato vorrei ricordare proprio l’ Articolo 3 della Costituzione italiana:
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
SIAMO TUTTI PUGLIESI, NOI MERIDIONALI.
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Caro Alessandro,
considerato che Lei per “sostenere” il Sud cita L’ex regno delle Due Sicilie, perché non ci parla dell’Impero Romano?
Magari scopriamo che Roma comandava da oriente ad occidente.
Che ne dice? 🙂 🙂
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L’Italia cosi’ come e’ oggi e’ ha le sue lobby al nord. E’ retaggio del regno piemontese. Ovverosia chi comanda sta al nord, Roma e’ semplicemente un luogo fisico, basta vedere i vostri puttanieri imprenditori da dove vengono.
La cultura romana tra l’altro al sud non c’entra molto dato che gran parte del sud italia e’ stato per gran parte amministrato dall’impero romano d’oriente, che parlava e pensava in greco.
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Siete VOI i padroni di voi stessi! VOI! Costruitevele, le ferrovie. Costruiteveli, gli ospedali. Costruitevele, le autostrade. E i ponti, le dighe, gli aeroporti! Fate! L’itaglia vi colonizza? Dichiarate l’indipendenza, VOI, non la Padania! Siete forse… INFERIORI?
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…per piacere, calma, capisco che la notizia è drammatica e, sinceramente, penso che abbia addolorato tutti in italia ma, per piacere, non perdiamo la calma.
ripeto, calma, altrimenti finisce che poi il “capo” blocca la discussione…..
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caro Sig. Alessandro,
si dia una calmata.
🙂
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Ma avete visto i servizi televisivi fatti in strada, davanti agli ospedali? Dietro il cronista, e davanti la telecamera, si affollano capannelli di sfaccendati, giovani, adulti, vecchi… guardano l’obbiettivo della camera con aria ebete, sghignazzano, salutano con la mano, torcono il collo per farsi riprendere… Ma che gente è, questa? I morti sono i loro, anche se non li conoscono di persona… Non hanno niente da fare? Non hanno rispetto, e pudore?
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E’ la stessa identica cosa di quando mi sono trovato ( nel 1980) come volontario in Irpina appena dopo il terremoto.
Noi (coglioni) a lavorare e i fancazzisti a guardare seduti fuori dai bar.
Gli mancava solo la parola.
Ad onor del vero, c’è da dire che un giovane, durante lo svuotamento di un TIR con quale avevamo portato aiuti, una frase che non dimenticherò mai l’ha detta.
Riporto testualmente : ” …ma non avete ancora finito di mantenerci?”
Ti dico la verità: sono rimasto basito.
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Egregio Blondet, stavolta si sbaglia di grosso. La Puglia è una regione civilissima, soprattutto la zona nord della provincia di Bari, piena di persone laboriose. Non tutto il sud è Napoli!
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Fin quando ci saranno persone come Lei, immagino meridionale, che ignora la Cultura di Napoli che ha civilizzato l’Europa e il mondo e continua ancora a farlo, da diritto agli ascari e noialtri a fare ciò che vogliono.
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Nessuno dubita che Napoli sia stato e ancora è un centro di altissima cultura. Ma sotto il profilo socio – economico e COMPORTAMENTALE del suo popolino è, francamente, un disastro!
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D’accordissimo col direttore sul fatto che laddove ci sia il “posto”, nella pubblica amministrazione,si generino una serie di lassismi ,di disservizi , di mancanze di rispetto e ” di disprezzo profondissimo verso il prossimo,il concittadino”.
Come ci siamo arrivati non lo so ma temo che basti recarsi in un qualsiasi ufficio comunale per rendersi conto di quanta inefficienza e menefreghismo ci sia nella pubblica amministrazione da nord a sud.
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Non mi è piaciuto questo articolo. Dedurre da un incidente ferroviario che è l’inciviltà tipica meridionale a provocare certe sciagure non tiene. L’esca è troppo piccola.
Lo capirei se il direttore avesse scritto un pezzo del genere in relazione al pullman precipitato dal viadotto tra Napoli e Canosa. In quel caso venne accertato dagli inquirenti l’illecito circa il passaggio della revisione del mezzo. Illecito che è da inquadrare come causa necessaria ma non sufficiente dell’accaduto. Credo che tutti i lettori concordino con me circa il malcostume (questo sì tipico meridionale) di trovare l’inganno dietro ogni legge senza rendersi conto che talvolta queste – benché alle prime non sembri affatto – vengono emanate per salvaguardare la sicurezza di tutti. Infischiarsene è sciocco. Lamentarsi perché queste vengono cadenzate a tempo anziché a chilometraggio, no (la legge ha i suoi limiti: non è elastica).
Concordo parzialmente con l’immagine di Schettino: posso essere d’accordo sul fatto che rispecchia un certo tipo di “guappo” presente in tutte le località del sud. Ma anche qui ci sarebbero tante domande da fare che coinvolgono l’intera società (chi gli ha dato la patente nautica? Chi lo ha assunto a Costa Crociere? Chi gli ha dato il comando di una nave da 3000 passeggeri? Non solo: e la guardia costiera? Perché era così lesta a redarguire le piccole imbarcazioni da pesca quando uscivano dalla loro zona, ma così svogliata ad esigere lo stesso rispetto del regolamento dai mostri di crociera?).
Infine il direttore dimentica una cosa basilare: l’errore è umano e se non sbagliassimo non saremmo uomini ma dei. Con tutte le accortezze che una società può darsi non riuscirà mai ad eliminare completamente la possibilità del verificarsi di incidenti. Essendo questa una specie di limite matematico che non si può mai raggiungere.
Insomma mi rammarica dirlo ma questo articolo è sembrato più uno spot alla primissima lega di Bossi (quella del noi ce l’abbiamo Duro) che un pezzo di maestria di Blondet. Ma ci può stare: abituati ad andare sempre controcorrente per vedere quanto c’è di vero nei valori propagandati dalla società si può finire di attaccare un gruppo umano deviando dall’obiettivo che magari inconsciamente era quello di avvalorare la tesi opposta al “siamo tutti uguali” di democratica origine (e se viene fuori che l’errore è stato commesso da un impiegato del nord trasferito a lavorare al sud come la mettiamo? Diamo la colpa all’aria?). Insomma andiamo a dormire e aspettiamo fiduciosi nuovi pezzi di sapienza Blondettiana.
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Non considerare l’errore umano in una procedura ed in un progetto e’ Badogliano.
L’errore umano non giustifica le eventuali colpe di chi l’ha commesso ma implica anche le colpe di chi ad alto livello non l’ha incluso.
Il fatto che esiste ancora una linea ferroviaria con una procedura ed una struttura di cento anni fa, dovrebbe far ancor piu’ incarognire il Blondet. Molto probabilmente ragiona come un italiano: l’errore e’ dovuto sempre e comunque alla negligenza del lavoratore. Lo dico da chi ha visto ed osservato come le cose funzionano nelle nazioni importanti: il piu’ stupido errore e’ sempre preso in considerazione.
La cultura meridionale attuale puo’ essere anche fondata sull’incivilta’ e l’egoismo, ma fa parte del principio allocativo: ti devi adattare altrimenti te ne puoi anche andare. Il meridione continua ad essere terra di emigrazione e quando qualcuno parte e’ sempre qualcuno che non e’ riuscito ad adattarsi allo status quo. Questo finisce per depauperare il territorio delle forze trasformatrici. L’unica modernita’ consentita (ed in questo non e’ dissimile dall’intera Italia) rimane quella dei matrimoni gai, non certo una tratta ferroviaria da anni duemila.
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Per conto mio Alessandro Raiola ha detto delle grandi verita’.,e ci dve darsi una calmata e’ Franco Rossi,come si evince sia dal numero di commenti, quasi tutti frivoli, sia specialmente dal prio che ha fatto in risposta al primo dei due di Alessandro Raiola. Ecco…basta quello, per dire che una calmata non basta.Le calmate servono contro gli stress, ma contro le lacune grandi come voragini, serve altro.
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Tralasciare le colpe di una società (=stato?) che SISTEMATICAMENTE dall’Unità d’Italia in poi ha distrutto un Sud fiorente (come fecero gli Stati Uniti con il loro sud) per potenziare l’economia delle città di potere, demolendo religione, morale e cultura, mi sembra estremamente scorretto, soprattutto se si accollano queste colpe ad una popolazione che da 150 anni subisce angherie dal potere e dai suoi scagnozzi (mafia, ‘ndrangheta e sacra corona).
Non dimentichiamoci che le mafie sono stati (e sono ancora) strumenti di controllo dello stato su un sud che non voleva governare ma solo opprimere (per sopprimere il brigantaggio prima e per aprire la strada agli Alleati poi contro i Tedeschi).
Non dimentichiamoci che per 15 anni, dopo l’Unità d’Italia, fu proibita l’istruzione pubblica al Sud, per devastarne culturalmente le basi e creare una generazione di ignoranti.
Mi sembra che tutto questo sia sufficiente a dare un quadro di colpe ben diverso.
Questo genere di articoli sono quelli su cui non mi trovo d’accordo con Blondet.
Buona discussione a tutti.