Sergio Giraldo
Una cosa deve essere chiara: un prezzo del gas alto è necessario a chi spinge per la transizione green. Se il prezzo del gas tornasse basso non ci sarebbe partita e ci vorrebbero molti più sussidi pubblici per rendere concorrenziali le fonti green
Il Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica medio annuo tra il 2013 e il 2020, alle soglie della crisi del gas, è stato sempre inferiore a 63 €/MWh, un prezzo che oggi è un miraggio.
Nel 2016 fu di 42 €/MWh, meno di un terzo di quello attuale! Quelli erano anni
in cui il contributo delle fonti rinnovabili era modesto e l’energia elettrica era prodotta in gran parte con il tanto vituperato gas: nel 2016 il 68% dell’energia prodotta era di origine termoelettrica, quasi tutta a gas e un po’ a carbone.
In quell’anno, meno del 15% dell’energia elettrica prodotta era di origine fotovoltaica ed eolica. La crisi del gas ha fatto alzare i prezzi e ciò ha reso relativamente più competitive le fonti rinnovabili, rendendo meno onerosi i sussidi pubblici.
Ma la minore onerosità unitaria è cancellata dalle quantità enormi di nuova capacità necessaria per sostituire la capacità termoelettrica. Un prezzo del gas più alto era insomma un effetto desiderato da chi ha voluto e imposto il Green Deal. Il prezzo alto del gas è derivato dalla gestione scellerata degli approvvigionamenti continentali da parte dell’Unione europea, dalla mala gestio del concetto di sicurezza e dalla prepotenza della Germania, che ha utilizzato Bruxelles per imporre la propria agenda a spese nostre.
Questo ed altro ne L’impero minore in libreria
Due anni consecutivi di calo della produzione industriale italiana per via delle loro politiche demenziali e hanno anche la faccia tosta di inondarci di propaganda “#Leuropa a fianco delle imprese”.
L’Europa a fianco delle imprese. Talmente a fianco delle imprese che con le sanzioni alla Russia e la politica sulle energie rinnovabili ha fatto quadruplicare il costo dell’energia mandanti in bancarotta centinaia di migliaia di imprese. Questa è pura inversione della realtà
A chi discetta di prezzo unico europeo dell’energia va ricordato che giusto da gennaio l’Italia ha rinunciato al Prezzo Unico Nazionale e ha sette prezzi zonali. Ciò dovrebbe servire a stimolare investimenti in rinnovabili. (Attento a ciò che desideri, potresti ottenerlo).
Per avere un prezzo unico occorrerebbe eliminare i colli di bottiglia rappresentati dalle reti transfrontaliere. Cioè investire migliaia di miliardi per migliaia di km di cavi di rame, perché l’energia possa fluire in ogni parte senza creare congestioni zonali.
Vi è poi un piccolo dettaglio: un prezzo unico europeo oggi vorrebbe dire che l’Italia pagherebbe di meno ma il Nord Europa pagherebbe di più. E tutti conoscono la franca disponibilità dei Paesi del Nord Europa a “fare sacrifici” per il Sud Europa. Meglio pensare ad altro
Riscaldamento, l’Unione Europea gela il mondo intero: “dal 2027 vietati questi impianti in tutte le case”
UE proibisce stufe a legna e caminetti
La Commissione Europea ha rimandato una proposta di legge che avrebbe potuto limitare l’uso di stufe e caldaie a legna nell’UE. A causa delle reazioni negative di alcuni paesi la Commissione ha deciso di posticipare la presentazione. Il piano prevede di vietare la vendita dei modelli più inquinanti dal 2027, cosa che ha preoccupato molto i settori industriali che dipendono dal riscaldamento a legna.
I critici sostengono che le nuove restrizioni potrebbero portare alla rimozione dal mercato della maggior parte delle stufe e caldaie esistenti. L’opposizione è stata forte, con i politici che hanno sottolineato l’importanza dei sistemi di riscaldamento a biomassa per la transizione energetica, soprattutto nelle zone rurali. Il rinvio solleva interrogativi su come l’UE concilierà la riduzione delle emissioni con la necessità di mantenere opzioni di riscaldamento accessibili.
Mentre gli Stati Uniti si filano da una guerra che hanno fomentato, la UE insiste con le sanzioni alla Russia che danneggiano solo i Paesi europei. Molti di noi lo avevano detto all'inizio che le sanzioni non avrebbero danneggiato la Russia ma solo chi le imponeva. Ci hanno… pic.twitter.com/TQVWWxgxHZ
— Gilberto Trombetta (@Gitro77) February 23, 2025
Pichetto Fratin al GdI: “Sbagliato stop al gas russo, nel 2024 Italia ha comprato 5 mld m³ da Gazprom, poi Kiev ha chiuso gasdotto, torneremo a comprarlo, ripristinare i Nordstream”