Un giornalista da onorare (finalmente)

Si chiama Raffaele Oriani: ha lasciato Repubblica, con cui collaborava da 12 anni, rifiutando di continuare a far parte di quella che ha definito “scorta mediatica” del genocidio, e non ha mai smesso di documentare e denunciare i crimini israeliani e le operazioni a loro copertura da parte del media servi.

Assolulutamente da seguire il suo X, ricco di notizie e foto censuratissime e invisibili altrove

https://twitter.com/rafforiani/status/186748755256512936

Nessuna guerra, nessun fronte, nessuna minaccia. Puro sterminio. In 14 mesi, dalla compagnia grandi firme @repubblica  @Corriere

mai un editoriale, una rubrica, una parola di condanna o ribrezzo. Di serio hanno solo la sintassi. Per il resto, pagliacci. #GazaScortamediatica

Palazzo dopo palazzo, famiglia dopo famiglia, avanza la faticosa opera di autodifesa di Israele. Senza #GazaScortamediatica tutto questo non sarebbe stato possibile. Di che esserne fieri.+

Cecchini israeliani. Sui bambini. Assassini. #Gaza #Genocidio

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“Solo 4 anni. Un unico colpo. Dove appoggerei il fonendoscopio per sentire il suo cuore. Non è un errore, non è un caso” – Federica Iezzi @federicaiezzi, chirurga pediatrica di MSF, dalla Striscia di #Gaza.

“Bella Babilonia, predatrice, benedetto chi ti rende in cambio ciò che ci hai inflitto; benedetto chi afferra i tuoi bambini e li sbatte contro le rocce!” (Salmi 137:8-9) In un discorso motivazionale rivolto ai soldati che entravano a Gaza, Yitzhak Wasserlauf, parlamentare della Jewish Power e ministro per lo sviluppo delle periferie, del Negev e della Galilea, cita il libro dei Salmi, dicendo ai soldati che sarebbero stati benedetti se avessero sbattuto i bambini del loro “nemico” contro le rocce!

oriani
La lettera che ha scritto a Repubblica

Grazie, da collega a collega. Grazie di esistere., e di onorare, tu solo, la professione – e la verità