IL NUOVO coronavirus (SARS-CoV-2) sarebbe il risultato dell’evoluzione naturale di altri virus della stessa ‘famiglia’ e non un prodotto di laboratorio o di ingegneria genetica (cioè non fatto dall’uomo manipolando geni virali in provetta), come insinuato più volte dall’inizio dell’epidemia. Lo suggerisce uno studio sui genomi del SARS-CoV-2 e virus affini pubblicato sulla rivista Nature Medicine.
https://www.nature.com/articles/s41591-020-0820-9
“Confrontando i dati genetici ad oggi disponibili per diversi tipi di coronavirus, possiamo risolutamente determinare che il SARS-CoV-2 si è originato attraverso processi naturali” – afferma Kristian Andersen, dello Scripps Research Institute di La Jolla che ha condotto il lavoro. Gli esperti hanno in particolare confrontato il gene per una proteina chiave nel processo infettivo, una proteina dell’involucro esterno del virus (chiamata ‘spike’, da punta o spina) che gli serve per attaccarsi, entrare e infettare le cellule umane. Spike è dotata di un ‘uncino molecolare’ (chiamato porzione RBD) con cui il virus si lega alle cellule umane incastrandosi alla molecola ‘ACE2’, (recettore importante nella regolazione della pressione del sangue).
Il legame tra RBD e ACE2 è essenziale per iniziare l’infezione. Inoltre spike ha anche una ‘forbice molecolare’ che aiuta il virus a penetrare nella cellula umana. Il legame tra RBD e ACE2 è talmente perfetto (RBD si incastra a perfezione con ACE2 come una chiave con la sua serratura o due pezzi di un puzzle), spiegano, che non può essere altro che il risultato della selezione naturale e non il prodotto dell’ingegneria genetica.
Ma guarda tu il caso, una mutazione naturale perfettamente uguale a un recettore umano. E gli studiosi hanno la mappa perfetta della sequenza di aminoacidi. Piove, governo ladro!
Il direttore del CDC (Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie, un po’ come l’Istituto Superiore di Sanità in Italia), lo statunitense Robert Redfield ha ammesso che le morti per coronavirus sono state classificate erroneamente come influenza. TESTIMONIANDO AL CONGRESSO, oggi (13 marzo) ha ammesso che i decessi per virus sono stati classificati erroneamente come influenza. Ha anche affermato che la pratica standard è stata quella di testare prima le persone per l’influenza e, se il test risultava positivo, si fermavano lì. Non testavano il coronavirus. Molte delle morti statunitensi attribuite all’influenza provenivano in realtà dal coronavirus.
Un senatore ha chiesto a Redfield se venivano eseguiti esami post mortem per conoscere la causa della morte. Il direttore ha dichiarato che ciò era stato fatto, e hanno rivelato errate diagnosi. Le infezioni e i decessi sono stati deliberatamente classificati erroneamente PER MESI e il CDC ha “fortemente raccomandato” che gli ospedali non testassero il virus se non come ultima risorsa. Non è un caso che gli Stati Uniti non abbiano test affidabili. Non vogliono testare. Dare la colpa a tutto all’influenza.
E ora tutte le riunioni e le discussioni sul virus sono classificate (coperte dal segreto) e tutte le informazioni pubbliche devono essere prima cancellate tramite la Casa Bianca.
Fonte originale:
US CDC Director Robert Redfield Admitted that Coronavirus Deaths Have Been Miscategorized as Flu
La Casa Bianca rimuove gli esperti di salute pubblica dalle discussioni sul Coronavirus 11 marzo 2020
Fonte originale:
White House Removes Public Health Experts from Coronavirus Discussions
Una domanda piccola piccola. Quando è successo il primo sbaglio nelle diagnosi?
Nel mese di ottobre, novembre? Qual è la cronologia? Vale la pena notare che l’affermazione di Redfield è confermata da virologi giapponesi e taiwanesi. Due paesi che sono fedeli alleati degli Stati Uniti.
Qui l’articolo dei virologi:
China’s Coronavirus: A Shocking Update. Did The Virus Originate in the US?