E’ un sospetto che nutro da tempo. Ora vedo che il dubbio attanaglia gente più competente. Guido Crosetto: “Lo dico in modo poco elegante: Vi siete resi conto che una parte della manifattura italiana migliore, quella anche che esporta oltre il 90% del fatturato, rischia di MORIRE (non essere indebolita, MORIRE) per il costo energia, materie prime, trasporti , mobili?
Su Il Tempo, Bisignani descrive Mario Draghi
“Irascibile, deluso, fisicamente provato…. è anche molto irritato con i suoi sherpa che, nelle ore più drammatiche delle votazioni per il Colle, gli hanno suggerito inutili telefonate melliflue ai leader dei partiti per autoproporsi”, …. “il premier è pure risentito contro Sergio Mattarella, il quale lo aveva più volte illuso”.
Non confondiamo un banchiere centrale con un economista governante: al primo basta a conoscere tre macro-dati e e il numero di telefono del capo della Federal Reserve, e fiatare qualche frase oracolare (Whathever it takes) per agire sulla moneta. Mai ha avuto, Draghi, una nozione né un contatto diretto con un’economia complessa e multiforme come l’italiana, che guadagna valuta con turismo e alimentari, ma anche col “lusso” che va dalle scarpe agli occhiali e dall’alta moda al pret à porter – e industrie “mature” ma in realtà di punta come il Diesel , semi—artigianati tecno-innovativi.
E nemmeno gli interessa conoscerle e provvedere a questa economia nella “transizione ecologica”. In fondo è stato messo lì per coprire col suo prestigio il genocidio eseguito da Speranza, con la promessa subito di volare al Colle a godere le immunità e impunità della carica. Lasciando i ministri uomini suoi nella tragedia industriale che si profila, con le armi spuntate di una dottrina economica conformista e sorpassata, come ha dimostrato scegliendosi Francesco Giavazzi come consulente personale: uno che “l’austerità fa crescere”, le privatizzazioni ci vogliono, il debito pubblico va pagato (mentre quello accumulato per Covid può e deve essere cancellato dalla BCE), il vincolo esterno ci salva da noi stessi…
Un esperto di temi energetici che scrive da ultimo su La Verità e nei twitter si chiama @durezzadel viver , – ha abbozzato un’analisi del”governo” di Mario Draghi
Pacata riflessione del weekend.
Nell’ultimo anno Draghi al governo ha fatto sostanzialmente tre cose:
- Avviare il PNRR, cioè il vincolo esterno che diventa interno, come l’extraterrestre che si infila nell’organismo di Kane in Alien (1979).
- Assecondare, senza frapporre filtro alcuno, lo stato di eccezione su base sanitaria, attuando tutti i protocolli di controllo sociale inventati dalla triade Speranza-Brunetta-CTS con il supporto della cheerleader Ronzulli e la compagnia di giro dei virostar.
- Fare promozione personale nella speranza di essere nominato al Quirinale. Ora, mentre si deposita la polvere, a fine pandemia e con Mattarella di nuovo là dove stava prima, cosa resta?
“Un paese spaccato, con una profonda ferita sociale e politica. L’economia del terziario devastata. La manifattura che da ottobre è fuori mercato per i costi dell’energia. Quello che resta del settore produttivo italiano strangolato da costi e cartelle esattoriali.
“Licenziamenti di massa nell’automotive in nome della transizione ecologica. Inflazione al 5%. Debito pubblico mostruoso rispetto al PIL, mentre la Germania sta dicendo che la festa è finita, la BCE ferma il PEPP e vuole alzare i tassi, il MES riformato è alle porte.
“Per essere il fuoriclasse-che-il-mondo-ci-invidia, l’uomo della provvidenza, Super Mario, Mario Whatever-it-takes, niente male. Si tratta un disastro epocale per il quale è tempo di chiedere conto”.
Bisignani: “Draghi fiuta il disastro, cerca una via d’uscita da Palazzo Chigi”.
https://twitter.com/robertalerici/status/1490288369934479363
Giorgetti, Garavaglia, a voi il timone del Titanic!
Sopra: cosa fa’ il governo Draghi
Cosa ha fatto il governo polacco (poverino, non ha l’euro)