“Il procuratore della Repubblica di Roma, Francesco Lo Voi, lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona, mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato"#AlMasripic.twitter.com/bZuYEgLLzp
— Francesca Totolo (@fratotolo2) January 28, 2025
Per mancare di vergogna
Cerca di sbattere in galera, o almeno sotto processo mediatico (già cominciato) che la sostituisce, la prima ministra e tre ministri del governo contro il quale 3 giorni fa ha organizzato in corpo una protesta che era una promessa di guerra con ogni mezzo dell’intera casta, del potere giudiziario contro il potere legislativo e il potere esecutivo. Allo scopo di impedire, come casta, la sacrosanta e necessaria separazione delle carriere che di fatto finisce per subordinare i giudicanti ai procuratori d’accusa. Quindi per prevalere come arroganza nella lotta di potere.
Indagare mezzo governo (non un singolo esponente ma collettivamente i vertici politici delle funzioni più delicate) pochi giorni dopo l’avvio positivo della riforma sulla separazione delle carriere e con ancora nelle orecchie la eco delle bellicose proteste è vicenda piuttosto singolare e dal tempismo preoccupante.
Un governo che non possa rimpatriare un libico per ragioni di sicurezza nazionale non è un governo. I pm di Roma che indagano la premier Meloni, due ministri e il SS. Mantovano, vogliono sostituirsi ai governanti senza alcun mandato popolare. È eversione (Annalisa Chirico)
Si aggiunga che ad agire è lo stesso magistrato che ha già cercato di sbattere in galera Salvini… ma sono 40 anni che i giudici fanno così contro quelli che identificano come avversari alla parte: hanno incriminato Berlusconi, hanno incriminato Salvini (per un reato, dopo un anno, che “il fatto non sussiste”), hanno incriminato il governatore ligure Toti dopo averlo intercettato per due anni, e adesso tengono in galera da un mese Alemanno.
https://twitter.com/Siddh60/status/1884263191561265543
Giorgia Meloni indagata per il rimpatrio del libico Almasri, avvisi di garanzia per il sottosegretario Alfredo Mantovano e i ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio.
Vergogna, vergogna, vergogna.
Lo stesso procuratore che mi accusò a Palermo ora ci riprova a Roma con il…— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) January 28, 2025
E i media, sempre dalla parte di ogni Vincolo Esterno alla volontà popolare, e le sinistra ad accusare la Meloni, vittima dell’avviso, di vittimismo.
In Italia “le cose vanno selvaggiamente”… alla fine, la cosa finale cui mirano è smantellare l’apparato di blocco dei clandestini attuata dal generale libico, far di nuovo venire in Italia centinaia di migliaia di clandestini, come vogliono i poteri globali transnazionali, e avvicinano la profezia di Rol.
Danno sempre una manina a Prodi:
Giorgia Meloni è indagata dalla procura di Roma per favoreggiamento e peculato, in relazione al caso del rimpatrio del cittadino libico Almasri. Lo ha confermato il primo ministro in un video postato sui suoi profili social in cui evidenzia che l’avviso di garanzia è stato emesso a seguito di una denuncia che è stata presentata dall’avvocato Luigi Li Gotti, ex politico di sinistra di professione avvocato. “Molto vicino a Romano Prodi, conosciuto per aver difeso pentiti del calibro di Buscetta, Brusca e altri mafiosi”.