“Una volta qui c’era acqua”. Segno dell’Ora?

Nel villaggio palestinese di Al-Hadidya, a 38 gradi centigradi, manca l’acqua. I militari israeliani l’hanno   deviata alla ‘colonia’ giudaica di Ro’i,  meno di un chilometro da lì:  la piscina è piena,  gli innaffiatori girano sui prati all’inglese.  Abu Saker,  il patriarca del villaggio assetato, parla a dei volontari ebrei pacifisti,  in arabo sparso di parole beduine e   termini rari e antichi: “I coloni e lo stato israeliano hanno commesso molti crimini, ma il peggiore, la mostruosità morale, è privarci di acqua. Hanno  sporcato i nostri pozzi,li hanno riempiti di pietre e di sporcizia, hanno disseccato le sorgenti naturali. Avevo io stesso tra 60 e 90 pozzi, me li hanno distrutti .  Una volta vivevano qui un centinaio di famiglie, ora ne restano 14.   Dobbiamo portare l’acqua in cisterne  da molto lontano, e spesso siamo ritardati  per ore dai posti di blocco. Paghiamo l’acqua tre volte più cara degli israeliani”…

“Perché demoliscono le nostre case? Si servono di noi  pere schifosi esperimenti come se fossimo dei ratti. Viviamo qui nella zona C dove i pastori sono responsabili della natura (l’ecosistema), della  vita di altre specie viventi. Ma loro arrestano i pastori e fanno pagar loro multe esorbitanti; all’inizio erano 5 dinari per capo, poi 11, solo per far pascolare le greggi. Una  multa può arrivare a 100 dinari. A volte gli elicotteri inseguono greggi e pastori, e  i soldati sparano sulle bestie. Perché? Nel 2014 mi hanno avvelenato 44 pecore”.

I volontari israeliani hanno aiutato la famiglia  a  ripulire i pozzo. In uno, hanno trovato delle bombe di mortaio inesplose, lasciate lì apposta.  Hanno visitato Umm al-Jamal, dove  rampolla una sorgente naturale che i beduini usano per le loro mucche.  I pastori stanno costruendo un muretto in pietra attorno, per proteggere la fonte. Ma il governo civile ha già comunicato che lo  distruggerà la settimana prossima,   perché è illegale”.   Al ritorno,  trovano che i soldati hanno arrestato il figlio di Abu Sager, e l’hanno tenuto in manette per ore. Ha costruito una canalizzazione, che è illegale. Chi prova a   stendere tubature, è punito. Ad  Al-Hadidiya   le 14 famiglie sono senz’acqua.

E’ l’acqua del Giordano in cui Giovanni battezzò Gesù, e quella del lago di Tiberiade,  sole fonti di acqua dolce nella  terra santa.  Israele   la sta accaparrando tutta per sé, accelerando  la persecuzione della sete contro i palestinesi,  per obbligarli ad andarsene.

Nessuno ignora che per i musulmani, questo è un   Segno dell’Ora.  “Allâh susciterà i popoli di Gog e Magog che irromperanno da ogni altura. Le loro avanguardie passeranno per il lago di Tibériade e ne berranno tutta l’ acqua. Quando le loro retroguardie passeranno di là diranno: “ Una volta lì c’ era dell’ acqua”.

Perduta Aleppo, cosa farà Israele

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La prevedibile  caduta della strategica Aleppo, e la disfatta dei terroristi islamici  sostenuti dall’Occidente,   sono la   causa delle accelerate mosse di Sion.    Israele si sta affrettando – a rafforzare la sua occupazione illegale  delle alture siriane del Golan,  dove zampillano le fonti del Giordano – il Giordano che è già a  secco, a tal punto che per alimentare il Lago di Tiberiade o mar di Galilea, i giudei  devono pomparle  meccanicamente  verso l’alto.   Puntano ad una spartizione del territorio siriano,  al possesso delle fonti che  dissetano tutta l’area, occupando il sud della Siria.

La manovra è  condotta con la menzogna, e l’aiuto degli Stati Uniti. Il segretario alla Difesa Ashton Carter,   visto che  l’aviazione russa e  e le truppe iraniane, hezbollah e siriane stanno  facendo a pezzi   Daesh ad Aleppo, ha dichiarato  di punto in  bianco: “La coalizione contro Daesh guidata dagli Usa cercherà l’occasione di attaccare questo gruppo  nel sud siriano”:  sapendo benissimo  nel Sud i takfiri wahabiti hanno una presenza modesta, ma lì ci sono gli interessi cruciali israeliani.

Contemporaneamente, i terroristi di Al Nusra  – loro sì presenti al Sud della Siria, e regolarmente ricoverati, quando feriti, negli ospedali israeliani –   hanno cambiato nome,  si chiamano Fronte Fatah al Chaam, ed hanno annunciato di ritirarsi  dalle loro posizioni, il campo palestinese di YArmuk, dalla località di Howz al Yarmuk ad ovest di Deraa.  Mettendosi  sotto le bombe (o la protezione) dei bombardamenti annunciati da Ashton Carter.  Lo stesso capo del Pentagono ha annunciato  manovre congiunte “di grande estensione” tra l’esercito israeliano e quello americano nel Negev, al meridione della Palestina occupata – esercitazioni  che simuleranno (attenzione!) combattimenti nelle zone residenziali e lanci di paracadutisti  “dietro le linee”.

Nello stesso istante,  il glorioso Tsahal ha deciso di aumentare  il suo  “aiuto umanitario” (mai sentito, da parte sua) fornito ai “siriani” – e come? Aprendo la frontiera del Golan occupato, di fronte alle regioni occupate dalle milizie takfire nel meridione siriano.  Giusto  adesso – guarda le coincidenze – un benefattore ebreo americano miliardario, Moti Kahana,  ha  desiderato fortemente che la sua associazione di aiuto ai rifugiati (Amalia, si  chiama) possa allargare la sua attività umanitaria nel sud della Siria.  In un’intervista ad Yediot Ahronot,  Kahana ha confidato che uno degli obiettivi della sua organizzazione umanitaria  è di stabilire una “zona di sicurezza” proprio là nella Siria del Sud,   perché la sua organizzazione umanitaria possa profondervi la sua umanità. Tsahal sta esaminando la richiesta: ci sono dei problemi di sicurezza,  e se l’armata di Sion darà il suo assenso, dovrà   occuparsene…alla cosa parteciperà anche la Giordania (del resto, non può fare a meno delle acque del Giordano), nonché le milizie che hanno appena cambiato nome.

Non si capisce ancora se tutto questo   simulare e dissimulare implichi una occupazione per procura, se Tsahal si limiterà a fornire sostegno e intelligence, o comporterà anche interventi diretti, magari bombardamenti mirati.   Probabilmente è un’altra versione della tradizionale ambiguità militare sionista:   come non ha mai detto di aver e le atomiche e contro chi è pronta a lanciarle,  non sta dicendo ai russi e ad hezbollah se e come è pronta a combattere direttamente contro  i caccia di Putin e le truppe iraniane, si limita a minacciarlo implicitamente.  Certo è che saranno calde, le prossime settimane nel sud Siriano.

 

Gog e Magog

Da quel momento le profezie islamiche non sembrano d’aiuto. Esse suppongono che Gog e Magog assedino “il  Profeta di Allâh Gesù”, dandolo come già tornato, nel monte di Tur (?);   un Gesù combattente a fianco dei veri musulmani (resisto alla tentazione di vedervi  i Russi…)  “sarà assediato con i suoi compagni. In quel momento, un bue varrà per uno di loro più che cento dinari della votra epoca. Allora, il Profeta Gesù (alayhi salam) e i suoi compagni pregheranno Allâh l’ Eccelso che susciterà contro i loro nemici dei vermi che infesteranno i nasi delle mandrie. Questi vermi si attaccheranno ai loro colli e li divoreranno in un breve periodo di tempo. Essi cadranno contemporaneamente come un unico uomo”. (Muslim).

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Chi sono Gog e Magog, questi saccheggiatori dei tempi ultimi?  La prima fonte è in Ezechiele (38 339) che li dà per terribili devastatori   finali di un popolo che abita tranquillo in terra d’Israele; nell’Apocalisse di Giovanni  (20), “«Satana sarà liberato dal suo carcere e uscirà per sedurre le nazioni, Gog e Magog».

Dunque sono “le nazioni”?

 

le nazioni dei tempi ultimi, quelle senza fede e senza  nemmeno identità. Maometto li vide in visione e

Tagliata l'acqua ai beduini
Tagliata l’acqua ai beduini

temette per gli Arabi.    Il  Corano  (sura Kahf) e vari hadit   danno come luogo d’origine di Gog e Magog     una vasta area caucasica  dove, nel secolo ottavo, abitavano le tribù dei Khazari – che si convertirono all’ebraismo.   Razza non semitica, è quella che oggi usurpa  il nome e l’eredità di Israele?  Un altro hadit  parla di popoli  le cui genti sono destinate all’inferno: ogni mille, 999. Solo una su mille  sarà spiritualmente salva: e saranno tutti gente di “Gog e Magog”.  Ciò ha fatto supporre    allo sceicco Imran Hosein, che ho avuto il piacere di ascoltare a Teheran,  che Gog e Magog non sono una razza, un singolo popolo  o un esercito, ma “la società globale”  secolarizzata, armata  e senza dio alcuno,  la moltitudine   plurima  magari composta   anche da fanatici,  kamikaze e suicidi per uccidere musulmani, che sta devastando le risorse naturali  e tutto divora,  fidando solo della sua forza.   Solo Allah può vincerli.

La  sola altra allusione nel Corano è nella  Sura Abiya,  dove si tratta di una città che Allah distrusse, e i cui abitanti furono espulsi e a cui è stato bandito il ritorno nella città, fino al giorno in cui Gog e Magog saranno liberati e scatenati sulla terra santa, e berranno il Giordano,  e poi il Tigri e l’Eufrate.  Sappiamo che Roma  vietò agli ebrei di abitare in Gerusalemme, ribattezzata Aelia Capitolina, e il divieto restò  in vigore in epoca bizantina;  e anche nella tradizione ebraica  i pii si impegnano a non tornare in massa nella terra santa:  è uno dei   cinque giuramenti   talmudici. Che è stato violato dal sionismo ateo militante,  dal nome Israele dai khazari. Quello che ora asseta gli arabi.  Par di  scorgere una identità fra i khazari che sono tornati in massa e  Gog e Magog. Lo sceicco Imran  non esita a vederla.

“..Poi scenderanno sulla terra il Profeta di Allah e i suoi compagni sulla terra e non troveranno sulla terra un palmo se non coperto, puzzolente e in putrefazione”.

Sono le masse di cadaveri di Gog e Magog, che descrive anche Ezechiele.  Fra le loro armi, che saranno tante che per mesi i sopravvissuti,invece del legno, si scalderanno con l’armamento.

“ Il Profeta di Allah e i suoi compagni pregheranno Allah ed Egli invierà uccelli con colli lunghi come cammelli che porteranno via tutto e getteranno tutto dove Allah vuole, poi Allah invierà la pioggia, e non ci casa di argilla o tende che la ostacoleranno, e si pulirà la terra fino a lasciarla come uno specchio» (Muslim 2937).