Ursula caccia Bréton..

non c’è solo il “problema Fitto commissario non voluto dalle sinistre”, come strtillano i media..

Dimissioni  improvvise  “con effetto immediato” del capo censore: il commissario europeo Thierry #Breton !

È molto arrabbiato con Ursula #VonderLeyen che ha rifiutato il suo nome nella futura Commissione Europea, il che è anche un grande disconoscimento per #Macron che ha proposto Breton come candidato— Attenzione, questo non annulla le norme europee sulla censura #DSA: buona liberazione! (vedi: https://leparisien.fr/politique/thierry-breton-annonce-quitter-la-commission-europeenne-16-09-2024-M5VCKGSIWNFD7DSWO4K3S7NZNY.php )
Il francese, commissario al Mercato interno, responsabile delle industrie della difesa, accusa  Ursula von der Leyen di averlo rigettato…

Ella  “qualche giorno fa” avrebbe chiesto a Emmanuel Macron di non  designarlo  più  come  candidato francese..
Thierry Breton, Commissaire européen au marché intérieur depuis 2019. LP / Olivier Corsan

I rapporti tra il francese e Ursula von der Leyen  sono peggioati  negli ultimi mesi. Nel marzo scorso, Thierry Breton aveva criticato la presidente della Commissione, giudicandola “messa in minoranza dal suo stesso partito”. Aveva anche messo pubblicamente in dubbio l’etica del presidente dopo la nomina, a fine gennaio, di un emissario responsabile delle piccole e medie imprese, una posizione ben retribuita all’interno della Commissione.

Durante l’ultimo vertice europeo di Bruxelles di fine giugno, Emmanuel Macron aveva già espresso il desiderio di rinominare il commissario francese uscente, senza ancora formalizzarne la candidatura. Ha poi inviato una lettera per delineare “le sue qualità”. Architetto del rilancio dell’industria europea, Thierry Breton si è fatto conoscere al grande pubblico soprattutto per la sua lotta contro i  colossi digitali.

È stato coinvolto in inchieste contro X (ex Twitter), Meta (Facebook, Instagram) e TikTok, per la presunta diffusione di “false informazioni” e “incitamento all’odio” ed è stato l’artefice dei due testi volti a portare colossi digitali come Amazon, Apple e Google in linea.

Ma in Francia, la sua nomina da parte di Emmanuel Macron aveva esasperato l’opposizione, mentre il nuovo primo ministro non era ancora stato nominato nonostante la sconfitta di Renaissance e dei suoi alleati alle elezioni legislative anticipate. Lunedì l’entourage di Michel Barnier ha annunciato che la scelta del futuro commissario francese sarà effettuata “in buona intesa” tra il primo ministro e il capo dello Stato.