(Ma il CSM lo permetterà? Sono richiedenti asilo…)
Dai e dai, forse ci si riesce a mettere finalmente Castel Volturno sotto i riflettori. La forza della legalità contro la mafia nigeriana. Le istituzioni contro l’abbandono. Torna lo Stato. Due notizie: anche se in pochi sembrano essersene accorti, a Ferragosto si terrà in paese il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto da Salvini. E poi, l’impegno mantenuto da Fratelli d’Italia che, dopo il sì alla mozione parlamentare sull’invio dell’esercito nel territorio, ha presentato una proposta di legge ad hoc.
Sono fatti importanti, che rappresentano una speranza per chi non vuole cedere alla rassegnazione. Il ministro dell’Interno in quel comune riafferma la forza dei simboli, aldilà delle decisioni che saranno annunciate. Come lo scorso Ferragosto a Locri: dopo mesi, il comune calabrese è tornato al voto. Erano anni che le urne restavano deserte.
Certo, non basta una presenza, sia pure importante, come quella del capo del Viminale. Occorrono anche atti legislativi. E sarebbe ora che il presidente della Camera, sempre lui, sempre Fico, si decidesse ad assegnare alla commissione competente per una rapida approvazione la legge Meloni proprio su Castel Volturno. Giorgia Meloni, assieme al capogruppo Francesco Lollobrigida e ai deputati Edmondo Cirielli, Wanda Ferro e Salvatore Deidda, ha messo nero su bianco l’idea di una legge speciale per quel territorio.
Fico non ostacoli la legge Meloni
Se lo si vuole affrancare dalle mafie, si deve dire sì o no. Fico, finora, ha impedito di farlo.
Da quelle parti c’è uno splendido litorale, depauperato dalla presenza criminale. Abbassare le tasse di concessione del 50 per cento fino al 2033 serve a garantire investimenti nel turismo. Dieci milioni di euro l’anno devono essere stanziati per il distretto turistico.
Più poliziotti e carabinieri nell’area per garantire sicurezza. Possibilità per il Comune di Castel Volturno di assumere agenti di polizia municipale. Bonifica dei siti inquinati. Censimento dei cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea presenti nel territorio e verifica della regolarità della loro presenza in Italia. Nei casi in cui sia accertato che lo straniero non è in possesso di idoneo permesso di soggiorno in corso di validità, lo stesso è rimpatriato.
Il malaffare della mafia nigeriana
Proposte semplici, giuste, eque, che servono a garantire diritti alla popolazione residente. Non doversene andare da Castel Volturno, non dover soccombere alla criminalità straniera. La mafia nigeriana si occupa di gestire il racket della prostituzione, il malaffare legato al traffico e allo spaccio di droga, la fornitura di documenti falsi. E ancora: rapine ed estorsioni, spesso ai danni dei connazionali africani, il traffico di essere umani e addirittura il cannibalismo.
Le affiliazioni ai clan mafiosi avvengono nel territorio nigeriano, dove sono ricattati gli abitanti di interi villaggi promettendo loro un lavoro in Europa in cambio di cifre che vanno dai 25.000 ai 30.000 euro. Tra i mezzi di coercizione utilizzati per ottenere questi soldi, oltre a minacce alle famiglie e alla violenza, si ritiene sia ampiamente utilizzato il rito voodoo.
Che altro deve succedere per contrastare l’illegalità che dilaga nel territorio? Basterebbero due sì: quello di Salvini al merito della proposta Meloni e quello di Fico a farla discutere velocemente. L’estate non passi invano.