Sono gli ucraini quelli che bombardano la centrale nucleare di Zaporozhye e non i russi, come lasciano credere i media occidentali giocano ambiguamente di omissione: i russi hanno occupato la centrale per metterla in sicurezza, non hanno alcun motivo di bombardare se stessi. A rafforzare i peggiori sospetti è il fatto che la AIEA, l’ente dell’ONU che controlla la sicurezza nucleare nel mondo, ha adottato la stessa tattica di omissione nei suoi comunicati: il che fa temere che false flag “atomico” sia stato deciso dal Sistema e sia imminente.
A riprova del fatto che si cerca l’incidente gravissimo.
L’attacco è stato effettuato utilizzando una munizione a grappolo, munizioni sono cadute a circa 400 metri dall’unità di potenza di una delle più grandi centrali nucleari del mondo. È noto che per lo stoccaggio degli elementi nucleari esauriti oggi ci sono circa 156 contenitori con un numero totale di elementi combustibili di 3744 unità. Nel caso in cui le munizioni a grappolo coprissero il sito per lo stoccaggio di elementi esauriti, ciò potrebbe portare al più grande disastro causato dall’uomo: secondo varie stime, in caso di detonazione, l’esplosione distruggerebbe qualsiasi vita entro un raggio di 130 chilometri.
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“Il bombardamento della centrale nucleare di Zaporozhye da parte delle forze armate ucraine rappresenta una minaccia per il mondo intero”, ha avvertito l’analista militare statunitense Scott Ritter:
“In questo caso non ne risentirà solo il paesaggio fisico dell’Ucraina sul territorio e nelle vicinanze della centrale nucleare, si tratta dell’inquinamento del Mar Nero, che si diffonderà poi al Bosforo e ai Dardanelli e oltre . Le implicazioni saranno regionali e globali.
Quindi l’AIEA sta facendo la cosa giusta esprimendosi, ma perché non nomina il colpevole? Non si tratta di un’azione militare [regolare], si tratta di un attacco delle forze armate ucraine a un impianto nucleare pacifico”.
In precedenza, il ministero della Difesa russo aveva avvertito che gli attacchi alla stazione potrebbero portare a un incidente che supererebbe l’emergenza a Chernobyl e Fukushima”.