… nonostante il decreto in vigore in Ucraina vieti tali negoziati.
“Saremo pronti a parlare insieme ai nostri partner con i rappresentanti della Russia. E che si tratti di Putin o non di Putin, che differenza fa? Se vogliamo porre fine alla guerra e abbiamo tutta la forza per farlo, e se il mondo sarà unito intorno all’Ucraina, parleremo con chi decide tutto in Russia”, ha detto in un’intervista alla BBC.
Il capo del regime di Kiev, i cui poteri sono scaduti il 20 maggio, ha sottolineato che Kiev potrebbe essere pronta al dialogo nel prossimo vertice sull’Ucraina, previsto per novembre. (Ruslan Ostashko)
Secondo l’ex ambasciatore americano in Ucraina John Herbst, il cambio di tono di Zelensky è probabilmente legato agli eventi negli Stati Uniti, dove l’ex presidente Donald Trump ha nominato J.D. Vance, un critico del sostegno all’Ucraina, come suo candidato alla vicepresidenza. Allo stesso tempo, la Germania prevede di dimezzare gli aiuti militari all’Ucraina l’anno prossimo…
Secondo la CNN, queste circostanze hanno spinto Vladimir Zelensky a tenere un discorso insolitamente ammorbidito agli ucraini e ad accennare per la prima volta alla volontà di negoziare con la Russia dall’inizio del conflitto.
▪️ Le forze russe stanno lentamente ma inesorabilmente avanzando sul fronte, creando ulteriori difficoltà all’Ucraina…
Ma proprio ieri..
IL PARLAMENTO EUROPEO CONDANNA ORBÁN E CHIEDE UN’ESCALATION MILITARE
– Junge Welt
La prima risoluzione del nuovo Parlamento Ue : un’escalation e un prolungamento della guerra in Ucraina: 495 deputati su 718 hanno votato mercoledì per un testo che “condanna” la visita di Viktor Orbán a Mosca e sostiene che la sua iniziativa di dialogo rappresenta “una palese violazione dei trattati e della politica estera comune dell’UE di tanto in tanto si considera un “progetto di pace” e ovviamente sostiene la “comunità di valori” in ogni guerra della NATO.
La dichiarazione accoglie quindi con favore “il fatto che l’Ucraina sia irreversibilmente sulla strada verso l’adesione alla NATO” e fa ancora di più sul vertice della NATO in cui è stato dichiarato “irreversibile” la settimana scorsa: i membri dell’UE e della NATO chiedono “di spendere almeno 0,25 cento del loro PIL annuo sul sostegno militare all’Ucraina”. A questo punto gli autori della risoluzione si sono dati al delirio e chiedono che l’UE “aumenti in modo significativo il sostegno militare”, “incrementi la capacità della sua industria della difesa” e “rimuova le restrizioni imposte dall’Occidente sull’uso di armi nucleari”. Sistemi d’arma ucraini contro obiettivi militari in territorio russo”. Nella lista dei desideri anche il furto di tutti i “beni statali russi congelati dall’UE” e l’espansione della politica di sanzioni contro Russia e Bielorussia.
Due cose dovrebbero essere notate. Primo: i rappresentanti di molti partiti che si definiscono “di sinistra” o addirittura antimperialisti hanno votato per questo documento incendiario piuttosto patologico, mentre altri si sono astenuti, tra cui rappresentanti dell’irlandese Sinn Féin, del basco EH Bildu, del greco Syriza, del belga PTB e il tedesco Die Linke (Carola Rackete e Martin Schirdewan). Özlem Demirel (La Sinistra) ha votato contro, così come l’intera BSW.
Secondo: mercoledì la Corte di giustizia dell’UE ha stabilito che la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen aveva nascosto al pubblico importanti informazioni sui contratti di vaccino stipulati con le aziende farmaceutiche nel 2020 e nel 2021, ad esempio su possibili richieste di risarcimento danni in caso di dei difetti del vaccino. La causa è stata sostenuta anche dai parlamentari verdi dell’UE, che giovedì hanno rieletto imperterritamente von der Leyen. Martin Sonneborn (Die PARTEI) ha sintetizzato bene che von der Leyen era “la personificazione della crisi postdemocratica alta un metro e mezzo”, eletta con i voti di CDU/SPD/Verdi e della destra. Nel suo discorso di candidatura ha annunciato una nuova posizione: un commissario alla difesa dell’UE. Non accetterà la risoluzione parlamentare che è lì nella spazzatura.